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Basket
Basket, Qualificazioni Mondiali 2019: il cammino della nuova Italia di Meo Sacchetti
La nazionale italiana di basket si è fermata per la terza volta consecutiva agli Europei nei quarti di finale. La sconfitta con la Serbia, peró, ha segnato probabilmente la fine di un ciclo per un’intera generazione, facendo iniziare di riflesso una nuova fase della pallacanestro azzurra ed un necessario a questo punto ricambio generazionale.
Subito dopo la sconfitta con la Serbia, il Presidente della FIP Giovanni Petrucci ha ringraziato per il lavoro svolto Ettore Messina, ma ha immediatamente aperto la strada al suo successore, quel Meo Sacchetti che guiderà la nazionale nei prossimi anni e a partire dalle qualificazioni mondiali, nuovo format introdotto due anni fa dalla FIBA e che prenderá il via giá da questo Novembre.
Questo ora diventa il grande obiettivo dell’Italia e accedere alla rassegna iridata non è certamente impossibile per gli azzurri, ma nemmeno cosí scontata. In totale sono dodici le squadre europee che voleranno in Cina nel 2019 e la formula prevede due fasi per raggiungere il pass mondiale.
L’Italia è stata sorteggiata nel gruppo D, con Croazia, Romania ed Olanda che ha vinto il proprio girone di pre-qualificazione. Si giocherà in tre finestre, da novembre 2017 a luglio 2018 e le prime tre classificate accederanno quindi alla seconda fase, formando un girone unico con le tre qualificate del gruppo C, che comprende Lituania, Polonia, Kosovo e Ungheria. Le prime tre della seconda fase si qualificheranno per la rassegna iridata in terra cinese.
Questa la formula delle qualificazioni, ma il grande problema è quello riguardante le rose delle varie nazionali. Il calendario non permetterà ai giocatori NBA di scendere in campo con la propria nazionale e lo stesso varrà per tutti i giocatori impegnati in Eurolega. I rapporti tra FIBA ed ULEB sono ormai compromessi dalle ultime vicende politico-sportive e la seconda, forte anche della sua potenza economica e dell’appoggio dei principali club europei, ha deciso di non fissare alcuna pausa nella stagione regolare dell’Eurolega per le qualificazioni mondiali.
Ci sarà dunque una rivoluzione totale per molte grandi nazionali e addirittura potrebbe approfittarne quelle selezioni minori, che non hanno giocatori dal grande panorama europeo e che quindi presentano un gruppo solido e ormai consolidato da anni, senza alcun stravolgimento di roster.
Di Andrea Ziglio