Pattinaggio Artistico
Pattinaggio Artistico, buone sensazioni per l’Italia dopo il Lombardia Trophy: non solo Carolina Kostner, brillano anche le coppie in attesa degli uomini
Concluso il Lombardia Trophy 2017, è tempo di bilanci per la spedizione azzurra, che si è presentata quasi al completo per l’evento. La stella della manifestazione è sicuramente stata Carolina Kostner, emozionata davanti al pubblico di casa e felice di poter pattinare davanti ai suoi tifosi. La gardense, a 30 anni, dimostra di non avere ancora intenzioni di ritirarsi, di provare ancora una sana e profonda passione per i pattini e di avere ancora ambizioni legittime per il futuro. E’ per questo che ha scelto di tornare alle competizioni sotto la guida dell’allenatore per eccellenza, Alexei Mishin. Con lui e la coreografa Lori Nichol ha lavorato per mettere a punto i nuovi programmi di stagione, che ha mostrato per la prima volta proprio all’Ice Lab di Bergamo. Per il corto ha scelto, “Ne me quitte pas” cantata da Celine Dion e l’impressione generale è stata forte. Carolina ha scelto un brano che è in grado di interpretare perfettamente sul ghiaccio, mettendo quel trasporto e quell’intensità necessari per sorreggerlo. I giudici l’hanno valutata con 71.67 (34.87 la parte tecnica, 36.80 i components), punteggio migliore rispetto a quello ottenuto agli scorsi Campionati mondiali (66.33). Nella parte artistica è difficile trovare un’atleta capace di fare meglio di lei, che è espressiva e coinvolgente in ogni sua performance, da migliorare invece è la parte tecnica, come si è visto in modo particolare nel programma libero. Sulle note del “Preludio di un pomeriggio di un fauno”, infatti, la Kostner è stata come sempre ottima nelle trottole e nelle sequenze di passi, tutte chiamate di livello 4, qualche sbavatura c’è stata però sui salti. Il compito per il prossimo mese sarà quello di trovare maggiore sicurezza nelle combinazioni e di arricchire tecnicamente un libero che per adesso è troppo semplice per chi, come lei, vuole puntare alle posizioni che contano. Guardandosi intorno, infatti, ci sono molte giovani pattinatrici capaci già di programmi molto complessi, che permettono loro di scalare le classifiche, come è accaduto anche al Lombardia Trophy, dove la Kostner è arrivata terza superata da due baby fenomeni, la 15enne russa Alina Zagitova, campionessa del mondo junior in carica e la 16enne giapponese Wakaba Higuchi. Carolina, nonostante i migliori components, sia nel corto, sia nel libero, è medaglia di bronzo proprio per la differenza sul piano tecnico. Il percorso di avvicinamento agli appuntamenti più importanti della stagione (Europei, Mondiali, Olimpiadi), però è ancora lungo e lei ha dimostrato di essere partita col piede giusto, adesso ha tutto il tempo per fare degli accorgimenti e lei sa bene quali, tanto che si è detta soddisfatta, ma consapevole del lavoro che ancora c’è da fare. La rivedremo a Mosca dal 20 al 22 ottobre, in occasione del Grand Prix, altro evento in cui poter testare i suoi programmi e mettersi alla prova accanto ad avversarie di alto livello. Quello che emerge da questo Lombardia Trophy 2017, però, è che Carolina c’è, è lì con le migliori e può ancora dare tanto.
Ad uscire con la medaglia d’oro al collo sono stati Charléne Guignard e Marco Fabbri, primi sia dopo la short dance, sia in classifica generale. I due avevano già vinto l’edizione 2016 e, complice l’assenza dei favoriti Anna Cappellini e Luca Lanotte, hanno dominato regalando programmi molto ben eseguiti, con la precisione e lo stile che gli appartiene e una bella intensità nel libero sulle note dei Muse. Per loro 169.30 punti al termine, un buon punteggio per essere solo agli inizi della stagione. Anche per loro c’è ancora del lavoro da fare, per perfezionare il tutto, ma la strada è quella giusta. Felice per il loro risultato la coach Barbara Fusar Poli, che li segue sempre e sarà con loro anche nel prossimo appuntamento in programma, che anche per loro sarà la Rostelecom Cup a Mosca dal 20 al 22 ottobre.
Tra le coppie hanno dato un ottima impressione anche Nicole Della Monica-Matteo Guarise e Valentina Marchei-Ondrej Hotarek. Arrivati rispettivamente secondi e terzi, dietro soltanto ai russi Natalia Zabiiako-Alexander Enbert. Con 191.39 punti Nicole e Matteo hanno avvicinato il loro personal best, 192.02 ottenuto ai Mondiali quest’anno, dimostrando di essere ancora nella stessa condizione e di aver continuato a lavorare in quella direzione che sta dando buoni frutti. Per il corto hanno portato una versione rivisitata del loro “Magnificat” della stagione 2015-2016, mentre per il libero si sono affidati alla musica di “Tree of Life” di Roberto Cacciapaglia.
Esuberanti e coinvolgenti come sempre sono apparsi invece Valentina e Ondrej, che hanno fatto ballare tutto il pubblico presente a Bergamo durante il loro programma corto sulla musica di “Tu vuo fa l’americano” strappando sempre qualche sorriso e mettendo sul ghiaccio un gran bell’esercizio. Per il libero hanno puntato sulle musiche di Nino Rota del film “Amarcord” per celebrare del tutto il loro paese.
Della Monica-Guarise saranno presenti alla Cupo of China a Pechino, dal 3 al 5 novembre, con Marchei-Hotarek, che però prima faranno tappa a Mosca come gli altri colleghi.
Il campo maschile è sempre quello meno competitivo per l’Italia, viste le tante difficoltà dei nostri ragazzi a livello internazionale. Al Lombardia Trophy si è però fatto notare in positivo Matteo Rizzo, classe 1998, che ha in carriera una partecipazione agli Europei l’anno scorso e ai Mondiali quest’anno. A Bergamo il ragazzo romano ha ottenuto il suo personal best col punteggio di 227.02, che lo ha collocato in quinta posizione in classifica generale, dopo un programma libero da medaglia di bronzo. Meno bene invece gli altri azzurri, Ivan Righini (11°) e Maurizio Zandron (13°). L’Italia non ha ancora ottenuto un posto in campo maschile per le Olimpiadi visti i risultati di quest’inverno, ma spera in uno dei 6 pass a disposizione al Nebelhorn Trophy di Oberstdorf dal 27 al 30 settembre.
Foto Valerio Origo
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