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Ciclismo

Giro d’Italia 2018: da Gerusalemme scatta il Giro della Pace, nel segno di Gino Bartali. Un’apertura storica al mondo ricca di simboli

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Il Giro d’Italia 2018 è già entrato di diritto nella storia. Per la prima volta, infatti, una corsa a tappe di tre settimane partirà al di fuori dell’Europa. Un avvenimento unico ed eccezionale che rende la Corsa Rosa ancora una volta pioniera ed esempio per tutti quanti. Il via da Gerusalemme è ricco di significati, una città scelta non a caso e non (solo) per motivi economici come tanti hanno pensato nelle ultime settimane quando la decisione del comitato organizzatore è diventata poi ufficiale.

Facile ribattezzare la 101^ edizione di uno degli eventi sportivi più amati dagli italiani come il Giro della Pace: in una terra martoriata dai conflitti non potrebbe essere altrimenti, un punto di incontro anche tra le tre grandi religioni monoteiste che qui cercano di convivere, in un territorio ricco di storia e di cultura. Il 4 maggio 2018 sarà una data irripetibile e che davvero farò Storia, il ciclismo ha scritto nuovamente una pagina importante che verrà ricordata nei prossimi decenni.

Questo è anche il degno omaggio a Gino Bartali, Giusto tra le Nazioni come lo ha dichiarato lo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell’olocausto. Il Campione di Ponte a Ema salvò 800 ebrei dai campi di sterminio e le massime autorità ebraiche gli sono sempre state grate.

Il Giro d’Italia allarga i confini e lo farà con tre giorni davvero imperdibili in Israele. A Gerusalemme un’affascinante cronometro individuale di 10km, appena sotto la Città Vecchia e il traguardo davanti alla Porta di Giafa. Poi due tappe per velocisti: il 5 maggio da Haifa a Tel Aviv,il 6 maggio da Be’er Sheva e Ilabt, dalla porta del deserto fino al Mar Rosso. In sostanza si toccheranno i cinque luoghi simbolo di tutta la Nazione che nel 2018 festeggerà i 70 anni dalla sua nascita.

Dietro a tutto questo c’è anche Slvan Adams, ebreo canadese che alla Gazzetta dello Sport ha dichiarato: “La ragione principale di questa partenza era far vedere Israele a 800 milioni di telespettatori del Giro nel mondo. Forse anche un miliardo. Mostrare il vero volto di Israele. Mai la mia Nazione ha avuto una pubblicità simile. Mai ha ospitato un evento tanto importante“. Si paventano problemi di sicurezza ma il Giro non toccherà Gerusalemme Est e i territori palestinesi, Vegni ha tranquillizzato tutti.




 

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