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Giro di Lombardia 2017: Vincenzo Nibali, campione totale tra Grandi Giri e Classiche. Ora il grande sogno dei Mondiali 2018

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Con la vittoria di oggi al Giro di Lombardia 2017, Vincenzo Nibali ha portato a due il numero di successi in carriera in una Classica Monumento: allo splendido bis nella corsa italiana, però, vanno aggiunti i podi alla Milano-Sanremo e alla Liegi-Bastogne-Liegi e le prestazioni di altissimo livello ai Mondiali di Firenze nel 2013 e alle Olimpiadi di Rio 2016. Considerando anche le quattro vittorie e i 10 podi nei grandi giri, siamo di fronte probabilmente al corridore più completo del nuovo millennio: proprio per questo, il Mondiale del 2018 potrebbe risultare un’occasione irripetibile per Vincenzo Nibali.

Ad Innsbruck lo Squalo dello stretto si troverà di fronte, come tutti gli altri partecipanti, il percorso forse più duro della storia recente dei Mondiali. Più selettivo di Firenze 2013 e di Mendrisio 2009, che da questo punto di vista erano stati i più adatti agli scalatori. In Austria, oltre le semplici doti da scalatore, usciranno anche quelle da fondisti, in una prova che in qualche modo potrebbe ricordare proprio il Lombardia odierno, ma ancora più impegnativo e con un dislivello che dovrebbe arrivare a sfiorare i 5000 metri. Vincenzo, in quella gara, avrà un’occasione davvero irripetibile di vestire la maglia iridata proprio quando la sua scintillante carriera dovrebbe entrare nella fase conclusiva. Una sorta di riconoscimento, anche a riscattare un credito con la fortuna che nelle corse di un giorno spesso e volentieri gli ha voltato le spalle, con un paio di beffe veramente atroci quando ormai sembrava in procinto di poter festeggiare.

Uno passista-scalatore atipico, che con la giusta condizione ha nelle gambe un cambio di ritmo notevole, come quello messo in mostra oggi sul Civiglio che gli avversari diretti hanno semplicemente potuto ammirare senza nemmeno provare a rispondere. Chi, nel ciclismo contemporaneo, può dire di avere avuto la stessa versatilità ai livelli di Nibali? L’unico paragonabile è lo spagnolo Alejandro Valverde, che però oltre qualche anno in più ha anche molti meno successi e podi nei grandi giri (una sola vittoria, alla Vuelta a España del 2009) che vanno ad affiancarsi alle quattro vittorie alla Liegi, mentre invece non è mai salito sul gradino più alto del podio al Lombardia. Anche a lui manca il Mondiale, che il prossimo anno potrebbe essere proprio il grande obiettivo di entrambi.





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Foto: Pier Colombo

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