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Tiro con l’arco, Mondiali 2017 – Lucilla Boari: “Sono orgogliosa ma la strada è ancora lunga. L’obiettivo è Tokyo!”

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L’Italia è pronta per i Mondiali di tiro con l’arco, che si svolgeranno a partire da lunedì a Città del Messico. Ai nastri di partenza ci saranno, oltre ai veterani Marco Galiazzo, David Pasqualucci e Mauro Nespoli, anche tre giovanissime che promettono di stupire. Si tratta di Lucilla Boari, Vanessa Landi e Tatiana Andreoli. Le prime due ventenni, la terza nata nel 1999, sono reduci dal titolo juniores vinto pochi giorni fa ed ora sono già attese dalla prova del fuoco contro le “grandi”. Ci credono loro e ci crede il direttore tecnico Wietse Van Alten (“saremmo felici se arrivassero tra le prime otto“). La Boari, nonostante la giovane età, in realtà può già vantare un’Olimpiade, chiusa con il quarto posto a squadre.

È una squadra nata da un po’ di tempo. Io e Tatiana viviamo insieme a Cantalupa, mentre Vanessa viene solo per gli allenamenti“, ha esordito la mantovana in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.In Argentina è andata bene, oltre le aspettative. Sono orgogliosa ma la strada è ancora lunga. Il nostro obiettivo è Tokyo“. Come è nata questa passione? “Grazie a papà, quando avevo sette anni. Poi ho iniziato a fare le prime gare regionali, poi nazionali, ma il vero passo è stato entrare nel progetto Tokyo 2020. C’è stata anche Rio: insomma, ho un bel futuro davanti a me“.

L’esperienza a cinque cerchi della scorsa estate, però, è già alle spalle, con quel quarto posto a squadre e quel “3” di Guendalina Sartori.Il quarto posto resta lì, tra tre anni ripartiremo da lì. Mi resta l’esperienza umana. Guendalina è consapevole di ciò che è successo, si va avanti. Preferisco non parlarne“. Archiviato anche il caso “cicciottelle”?Sono errori umani. Alcuni scrivono cose belle, altri senza pensare. Certo, quel titolo ci ha dato fastidio e ci ha fatto riflettere ma sono cose piccole. Obiettivi per il futuro? “Voglio migliorare sul piano mentale. Arrivata ad un certo livello la tecnica ce l’hai. Si tratta di tenuta, di ripetitività. Devi imparare a farti scivolare addosso“.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Credit Arco World Archery

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