Sci Alpino
La ‘solita’ Sofia Goggia: tutto o niente. Da Aspen a Sölden, è già un’Italia diversa
Lo scorso 19 marzo la Nazionale femminile di gigante raggiunse l’apice di una stagione straordinaria, monopolizzando il podio ad Aspen con Federica Brignone davanti a Sofia Goggia e Marta Bassino.
La gara odierna a Soelden va considerata come un semplice aperitivo (seppur molto attendibile…) di un’annata lunghissima che entrerà nel vivo solo tra un mese e vivrà il suo culmine a febbraio con le Olimpiadi Invernali di Pyeongchang 2018, eppure al tempo stesso è indicativa di quanto i valori in campo nello sci alpino possano mutare in fretta.
Nessuna di quel magico terzetto di Aspen figura oggi nell’ordine d’arrivo del Rettenbach. Federica Brignone ha dato forfait a causa di un problema fisico che si porta dietro da ormai diverse settimane. Un dolore agli adduttori (prima si è parlato di edema osseo, poi della pericolosissima pubalgia) che a quanto pare, seppur in miglioramento, non è ancora scomparso. L’auspicio è che la 27enne possa guarire completamente, per poi raggiungere il massimo della forma nel corso della stagione. Attualmente, tuttavia, Federica Brignone rappresenta un’incognita proprio per un quadro clinico in via di definizione.
Oggi, inoltre, abbiamo ammirato la ‘solita’ Sofia Goggia kamikaze. Una campionessa che non conosce misure ed attacca sempre al limite, troppo spesso anche oltre. Un trend che non è mutato rispetto allo scorso anno: la bergamasca dà la sensazione di andare fortissimo, ma anche di poter sbagliare da un momento all’altro con continui arretramenti, uno dei quali oggi, non a caso, le è costato l’uscita. Stabilità tecnica e costanza di rendimento rientravano tra gli obiettivi da perseguire nel corso dell’estate. Pur in via del tutto provvisoria, il primo giudizio è che la Sofia Goggia attuale non sia tanto diversa da quella dell’anno passato. In sostanza: se fila tutto liscio, ha ottime possibilità di vincere in ogni gara; in caso contrario, lo ‘zero’ è dietro l’angolo. La 24enne ha tempo per limare diversi aspetti in attesa delle prossime gare, soprattutto nella velocità.
E’ piaciuta molto Marta Bassino nel breve spezzone di gara in cui è stata impegnata. Una sciata armoniosa, elegante ed efficace: sul muro ha davvero incantato, prima di incappare in un errore all’imbocco del piano. E così, priva di due atlete che hanno mostrato ampiamente di valere il podio, l’Italia è stata salvata dall’intramontabile Manuela Moelgg. A 34 anni l’altoatesina, in testa al termine della prima manche, ha sognato addirittura di agguantare quella prima vittoria inseguita da tutta la vita. Non ce l’ha fatta, perché la tedesca Viktoria Rebensburg e la francese Tessa Worley si sono rivelate degli ossi troppo duri per l’azzurra, comunque ancora nel gotha internazionale delle porte larghe a dispetto dell’età.
L’umiltà ed il pragmatismo della Moelgg devono rappresentare un monito per le più giovani. Le imprese della passata stagione sono già storia, Soelden ha azzerato tutto. Nella stagione olimpica occorrerà sgomitare per meritarsi di nuovo un posto al sole.
federico.militello@oasport.it