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Playoff qualificazioni Mondiali 2018 – La grande novità Jorginho, l’Italia cambia il modulo contro la Svezia? Il metodista ai raggi X

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Jorginho è la grande sorpresa tra i convocati di Giampiero Ventura per i playoff di qualificazione ai Mondiali 2018: l’Italia si gioca il tutto per tutto nella doppia sfida contro la Svezia (10-13 novembre) e il CT ha stupito tutti chiamando in case l’ottimo centrocampista del Napoli, fino a un mese fa tagliato fuori da ogni discorso azzurro. Jorginho, infatti, era particolarmente desiderato dal Brasile e il giocatore sembrava optare proprio per la Seleçao ma invece il colpo di mano di Ventura ha stravolto tutto e ha anticipato Tite.

Il 25enne era già stato convocato nel marzo 2016 da Antonio Conte per disputare le amichevoli contro Spagna e Germania: in tutto aveva giocato una trentina di minuti, poi era stato tra i 30 pre-convocati per gli Europei prima dell’esclusione dalla lista definitiva. Ventura, in un anno abbondante di gestione, lo aveva sempre rinnegato, i due erano stati anche protagonisti di botta e risposta accesi sulla mancata convocazione ma ora nel momento del bisogno c’è stato il cambio di idea da parte del mister (paura di perdere il giocatore e di vederla con la casacca verdeoro?).

La chiamata in causa di Jorginho lascia presagire a un possibile cambio di modulo da parte di Ventura. Il suo ruolo di metodista non aveva spazio nel discusso 4-2-4 ma ora tutto potrebbe cambiare e altre opzioni potrebbero essere seriamente prese in considerazione. Il cosiddetto regista puro potrebbe davvero stravolgere l’Italia e sorprendere la Svezia, magari cogliendola in contropiede e aumentando anche il nostro potere offensivo che aveva faticato a decollare per tutto il girone.

Stiamo parlando di uno dei centrocampisti più in forma del momento (tra l’altro domani contro il Chievo Verona dovrebbe pure tirare il fiato), le sue trame di passaggio (è davvero molto preciso) possono spesso fare la differenza insieme a una visione di gioco si assoluto spessore, ha sicuramente bisogna di una copertura robusta viste delle difficoltà nei contrasti. Il ragazzo originario di Imbituba si è sempre espresso con naturalezza nei suoi tre anni di militanza al Napoli ed è cresciuto gradualmente, diventando davvero uno dei migliori a livello internazionale, elogiato anche da tanti coach stranieri e ormai pilastro fermo della formazione di Sarri. Riuscirà ora a farsi spazio anche con l’Italia? Sarà lui a portarci ai Mondiali?





(foto Gianfranco Carozza)
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