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Calcio, Giampiero Ventura esonerato in caso di sconfitta con la Svezia? I possibili successori. Sogni Conte e Ancelotti

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Italia-Svezia. Mai partita fu più importante nel passato recente degli azzurri. La Nazionale deve rimontare lo svantaggio dell’andata (0-1) per staccare il pass e volare al Mondiale di Russia 2018. Non qualificarsi sarebbe ovviamente un disastro. Per il movimento, per la Federazione, per i giocatori. E per l’allenatore. A giocarsi più di chiunque stasera è probabilmente proprio Giampiero Ventura. Il CT è nell’occhio del ciclone della critica da due mesi, da quando l’Italia è stata sconfitta in Spagna per 3-0 dicendo addio alle speranze di qualificazione diretta.

È chiaro che in caso di sconfitta Ventura non sarebbe più l’allenatore dell’Italia. Nel suo contratto, fino al 2020, c’è infatti una clausola di rescissione in caso di mancata qualificazione che la FIGC farebbe ovviamente valere. Sulla sua sostituzione, però, aleggiano molti problemi, soprattutto di natura economica. I candidati non mancano, ma mancano i soldi per puntare al top. I nomi più in voga per ereditare le redini della Nazionale da Ventura sono quelli di Antonio Conte e Carlo Ancelotti, senza dimenticare Roberto Mancini e Massimiliano Allegri (che dovrebbero “liberarsi” rispettivamente da Zenit e Juventus). Per Conte si tratterebbe di un ritorno, una sorta di “Lippi 2.0”, quando il tecnico campione del Mondo venne richiamato dopo la non convincente gestione Donadoni. Ancelotti, invece, è l’unico libero del quartetto, dopo l’esonero da parte del Bayern Monaco. Nomi altisonanti, quattro dei migliori allenatore in circolazione non solo in Italia ma anche in Europa, che rappresenterebbero un segnale chiaro a tutto il movimento.

Il problema, però, sta alla base. Ventura ha un ingaggio di 1,5 milioni annui: troppo poco per convincere ognuno dei candidati sopracitati. La soluzione sarebbe quindi quella già adottata per la prima gestione di Conte, ovvero aumentare l’ingaggio con l’aiuto di uno sponsor e con l’introduzione dei premi. Uno “stratagemma” che la Federazione adotterebbe, però, solo nella certezza del sì di uno dei nomi presi in considerazione. Una soluzione che partirebbe dal prossimo settembre, con l’utilizzo di un traghettatore da qui alla fine dell’estate (Di Biagio il favorito per il ruolo).

Diverso, ovviamente, lo scenario in caso di qualificazione, con Ventura che si troverebbe in un botte di ferro. Nei giorni scorsi è circolata la voce che il CT possa essere esonerato anche con il raggiungimento dell’obiettivo ma è un’ipotesi che non convince per diversi motivi. In primis, dal punto di vista economico, poi da quello tecnico: aldilà delle modalità, l’Italia si sarebbe comunque qualificata al Mondiale e un nuovo allenatore non avrebbe il tempo materiale per preparare a dovere la competizione. Anche in caso di flop in Russia, poi, l’ipotesi esonero è di difficile considerazione: la qualificazione, infatti, garantisce a Ventura il rispetto della durata del contratto, ovvero fino al 2020.

Dalla partita di San Siro di stasera, quindi, passerà molto del futuro dell’Italia, non solo per i Mondiali del prossimo anno…

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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