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Calcio, Playoff Mondiali 2018: Italia, un ricambio generazionale mai attuato. Giovani mai davvero esplosi

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Stasera a Milano l’Italia si gioca non solo la possibilità di andare al Mondiale, ma anche il suo futuro calcistico. Il confine tra Paradiso ed Inferno è davvero sottilissimo e saranno i 90 o più minuti di questa sera a decretare cosa succederà alla nostra nazionale. Gian Piero Ventura mescola ancora una volta le carte tra i titolari, ma rimane fedele al 3-5-2 che non ha comunque convinto all’andata a Stoccolma.

Questa però non è la partita dove solo il nostro commissario tecnico si gioco tutto, ma anche molti giocatori si giocano la chance più importante della loro carriera. Un’intera generazione che rischia di essere ricordata come quella del Mondiale mancato. Non si sta parlando di giocatori che hanno fatto la storia del nostro calcio come i vari Buffon, Barzagli, Chiellini, De Rossi, ma di quelli più giovani che avrebbero dovuto riportare in alto l’Italia dopo i deludenti Mondiali del 2010 e del 2014.

Si è spesso parlato della generazione nata nei primi anni ’90 (dal 1990 al 1993), quella di Verratti, Insigne, Immobile, Belotti, Florenzi, Darmian, ma sono solo alcuni dei tanti nomi. Tutti ragazzi dalle ottime qualità, ma che non sono mai riusciti ad eccellere con la maglia azzurra e a trascinare l’Italia a grandi traguardi. Questa può davvero essere la loro notte, quella che fa ricredere un po’ tutti sulla reale forza di questa nazionale, quella che può davvero cambiare una carriera.

La coppia d’attacco titolare sarà probabilmente formata da Ciro Immobile e Manolo Gabbiadini: il primo è il capocannoniere della Serie A e con la Lazio sta vivendo un momento magico da due stagioni, ma con la maglia azzurra non ha mai trovato lo stesso feeling; il secondo è l’eterna promessa, il talento mai sbocciato del tutto, ma che questa sera ha veramente la possibilità di prendersi tutta l’Italia calcistica.

Marco Verratti è la grande delusione e stasera non ci sarà per squalifica. Il suo posto verrà preso da Alessandro Florenzi, uno che ha un conto in sospeso con la sfortuna e che se non fosse stato per un crociato rotto due volte forse sarebbe diventato un punto assolutamente fermo della nazionale. Il giocatore della Roma per mentalità, carattere, tecnica e costanza può diventare un leader stasera in campo e questa Italia ne ha tanto bisogno.

Di Lorenzo Insigne si è detto forse tutto, ma il rapporto con la nazionale per lo “scugnizzo” di Napoli è sempre stato molto complicato. E’ sicuramente il giocatore con più classe e talento, ma per lui incredibilmente non c’è posto. Vero le colpe sono quasi tutte di Ventura, ma Insigne con la maglia azzurra non ha un grande rapporto e poche volte si è visto quel giocatore che illumina ogni volta il San Paolo. Partirà stasera dalla panchina e probabilmente entrerà a partita in corso, ma anche per lui questa diventa una sera vitale.

Sempre da quella panchina potrebbero uscire Stephan El Shaarawy e Andrea Belotti. Il primo ha visto l’andata dalla dalla tribuna, mentre il secondo ha sulla coscienza un gol sbagliato e sessanta opachi minuti. Il “Faraone” ha tutto per diventare un grande, ma tra infortuni ed incostanza è sempre rimasto nel limbo. Poi c’è il “Gallo”, il bomber di Gian Piero Ventura. Purtroppo l’infortunio di due mesi fa lo ha debilitato e non è arrivato in nazionale quel giocatore capace di spaccare le difese di tutta la Serie A.

La lista della generazione dei primi anni ’90 è veramente lunghissima e una partita potrebbe davvero cambiare il loro destino. Mancare un Mondiale è una macchia sulla carriera e non si cancella.
Italia-Svezia, sì è davvero la notte della verità per tanti azzurri.





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