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Formula 1
F1, Lewis Hamilton e la suggestione Ferrari. Un matrimonio fattibile in futuro o semplice utopia?
Cosa può sognare un pilota che ha appena vinto il suo quarto titolo mondiale in Formula Uno, che ha centrato 62 vittorie e 116 podi nella categoria regina, conditi dal record assoluto di 72 pole position, ad appena 32 anni? Stiamo ovviamente parlando di Lewis Hamilton e del suo futuro. Il pilota di Stevenage sta per dare il via al suo sesto anno in Mercedes (con la quale ha vinto tre titoli iridati e la bellezza di 40 Gran Premi) che coinciderà con la scadenza del suo contratto con il team di Brackley. Cosa fare, dunque, dalla stagione 2019? Rimanere nella comoda sistemazione delle “Frecce d’argento”? Ritirarsi quando si è ancora all’apice? Oppure, decisamente più affascinante, aspettare la sua occasione di sbarcare in Ferrari? Analizziamo punto per punto il futuro del campione inglese.
Sia ben chiaro, al momento l’opzione più scontata è che l’ex McLaren prolunghi il suo accordo con la Mercedes. Solamente un “pazzo” prenderebbe in seria considerazione abbandonare la migliore vettura degli ultimi quattro anni, che ha messo in scena un dominio epocale. Le voci che giungono dal paddock parlano di offerta già presentata da Toto Wolff. Un contratto che si estenderebbe fino al 2021 per un totale di 135 milioni di euro. Difficile dire di no a cifre simili. Se dovessimo giocarci il classico euro, punteremmo sul rinnovo di Hamilton con la sua attuale scuderia.
Ritirarsi? Tutto dipenderà dal pilota stesso. Se per caso dovesse centrare il quinto alloro iridato potrebbe anche decidere di dire “basta” al mondo della Formula Uno in caso venissero meno le motivazioni. Difficile che ciò accada conoscendo l’indole del pilota, ma gli interessi (tanti) di Hamilton extra-pista potrebbero farlo propendere per una nuova carriera lontano dal paddock, dalle vetture e dalla Mercedes.
Lo sbarco in Ferrari? Questa, senza ombra di dubbio, è la eventualità più affascinante. ed I motivi sono ovvi. Per Hamilton rappresenterebbe la sfida più intrigante della sua carriera e forse lo sarebbe di tutta la storia della Formula Uno. Puntare al titolo con la scuderia di Maranello dopo averlo vinto con McLaren e Mercedes. Un trittico mai riuscito a nessuno. Solamente due mostri sacri ci si sono avvicinati. Il primo fu Juan Manuel Fangio che nel 1955 vinse il campionato alla guida di una Daimler-Benz (antenata della attuale Mercedes) replicando l’anno successivo alla guida di una Ferrari. All’epoca la McLaren non era ancora nata, per cui il suo tris non era nemmeno possibile. Il secondo ad andarci più vicino è stato Niki Lauda. L’austriaco, infatti, vinse ben due titoli con la vettura di Maranello nel 1975 e 1977, aggiungendo l’alloro in McLaren nel 1984. Nel suo caso non arrivò mai l’occasione di correre con la Mercedes, anche se ora ne é Presidente non esecutivo.
Oltre ai numeri ed all’albo d’oro (dei quali Hamilton è comunque molto interessato) è ormai noto che il britannico vorrebbe chiudere la sua carriera in Ferrari. Le voci dall’Inghilterra lo confermano, e lui in prima persona non ne ha mai fatto mistero. Ma il suo sogno ha ricevuto una durissima “mazzata” il 26 agosto. Giorno nel quale la scuderia di Maranello ha comunicato di avere prolungato il proprio accordo con Sebastian Vettel fino al 2020. A questo punto i piani di vestirsi di rosso svaniscono? Non è detto. Com’è ben noto nel mondo della Formula Uno i contratti si firmano, ma si possono anche rompere, ed un titolo può far cambiare i propri piani (basta ricordare il ritiro di Nico Rosberg proprio un anno fa).
Non è dato sapersi chi sarà alla guida di Ferrari e Mercedes nel 2019 o 2020, ma tutto può avvenire. Hamilton vuole la Ferrari, e siamo convinti che le attenzioni siano ricambiate. Finchè ci sarà Vettel, ovviamente, non è pensabile una coppia simile (non solo per questioni economiche) ma scartare a priori l’approdo dell’inglese sulla “Rossa” non è giusto. Difficile che avvenga, ma non certo impossibile. Talvolta, però, i sogni si realizzano..
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alessandro.passanti@oasport.it
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