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Formula 1

F1, i precedenti della Ferrari ad Abu Dhabi: il tabù Yas Marina per il Cavallino Rampante

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Siamo ormai prossimi all’ultimo GP della stagione 2017 della Formula Uno. Sul tracciato di Yas Marina (Abu Dhabi) il Circus delle quattro ruote si esibirà in uno show particolare, tra le luci del sole e quelle artificiali del circuito arabo, per regalare agli appassionati grandi emozioni. Ormai, i giochi sono fatti: Lewis Hamilton è campione del mondo (piloti) e la Mercedes si è laureata n.1 per il 4° anno consecutivo nella graduatoria riservata ai costruttori già da qualche settimana. Si correrà per il piacere di farlo e di competere, tenendo in debito conto anche di quel che accadrà nel 2018, provando componenti utili alle vetture in futuro.

Ma più che fare un viaggio in avanti nel tempo, ne facciamo uno indietro ponendoci la domanda: quali siano i precedenti della Ferrari ad Abu Dhabi? La risposta non è tra le più lusinghiere per il Cavallino Rampante, mai sul podio più alto da quando, nel 2009, l’appuntamento è entrato a far parte del calendario iridato.

ALBO D’ORO GP ABU DHABI

Stagione Località Pilota vincitore Costruttore
2009 Yas Marina Circuit Germania Sebastian Vettel Austria Red Bull-Renault
2010 Yas Marina Circuit Germania Sebastian Vettel Austria Red Bull-Renault
2011 Yas Marina Circuit Regno Unito Lewis Hamilton Regno Unito McLaren-Mercedes
2012 Yas Marina Circuit Finlandia Kimi Räikkönen Regno Unito Lotus-Renault
2013 Yas Marina Circuit Germania Sebastian Vettel Austria Red Bull-Renault
2014 Yas Marina Circuit Regno Unito Lewis Hamilton Germania Mercedes
2015 Yas Marina Circuit Germania Nico Rosberg Germania Mercedes
2016 Yas Marina Circuit Regno Unito Lewis Hamilton Germania Mercedes

In particolare quello del 2010 è piuttosto amaro per la Rossa, in lizza per il campionato del mondo con lo spagnolo Fernando Alonso, opposto all’accoppiata Red Bull formata dal tedesco Sebastian Vettel e dall’australiano Mark Webber nonché alla McLaren Mercedes di Lewis Hamilton. Lo spagnolo arrivava in vetta alla graduatoria dei piloti a quota 246 punti, con 8 punti di vantaggio su Webber, 15 su Vettel e 24 su Hamilton.

Una condizione favorevole all’iberico in quanto Alonso avrebbe potuto conquistare l’iride se:

  • vinceva o giungeva secondo.
  • terminava terzo o quarto, con Webber che non vinceva.
  • terminava quinto e né Webber che Vettel vincevano.
  • terminava sesto con Vettel che non vinceva e Webber che non giungeva tra i primi due.
  • terminava settimo o ottavo, e Vettel non vinceva e Webber non giungeva a podio.
  • terminava nono con Vettel che non giungeva fra i primi due e Webber tra i primi quattro.
  • terminava decimo, o peggio, e Vettel non giungeva fra i primi due e Webber tra i primi cinque e Hamilton non vinceva

Tra le varie combinazioni, la gara prese una piega poco gradita alla scuderia di Maranello che, ingannata dalla tattica della Red Bull di “sacrificare” Webber per Vettel in prima posizione, portò ad un pit-stop anticipato da parte dell’australiano e dello spagnolo, per marcarsi. Una strategia poco costruttiva visto che la Ferrari per tutta la gara, nel valzer delle fermate delle fermate ai box, rimarrà alle spalle della Renault del russo Vitaly Petrov in settima posizione con Webber ottavo. I tentativi di Nando furono inutili mentre Seb si avviava a tagliare il traguardo per primo diventando così il più giovane campione del mondo piloti nella storia della Formula 1, a 23 anni, 4 mesi e 11 giorni.

Una disfatta per il Cavallino che per un motivo o per un altro non è mai riuscito ad esprimersi al meglio su questo “Cittadino” particolare, progettato dall’architetto tedesco Hermann Tilke e costruito sull’isola artificiale di Yas Island snodandosi tra parchi a tema e hotel lussuosi. Una pista che richiede un grande equilibrio aerodinamico prevedendo tratti con lunghi rettilinei ed altri da alto carico. Come in tutte le opere di Tilke la trazione sarà importante e, in passato, le Rosse non avevano in questo aspetto il fiore all’occhiello. Pur rimanendo a secco di vittorie la Ferrari, comunque, ha portato a casa nella sua “storia araba” 4 podi, ultimo dei quali il terzo posto di Vettel dell’anno scorso.

GRADUATORIA PODI AD ABU DHABI

Pos. Costruttore Podi
1 Austria Red Bull 6
= Germania Mercedes 6
3 Regno Unito McLaren 4
= Italia Ferrari 4
5 Regno Unito Williams 2
6 Regno Unito Brawn 1
= Regno Unito Lotus 1

Una gara degna di nota del teutonico, mettendo in scena dei sorpassi di pregevolissima fattura ai danni degli alfieri della Red Bull Daniel Ricciardo e Max Verstappen in punti della pista da sangue freddo.

https://www.youtube.com/watch?v=TtcWouNTEY0

E quest’anno? La SF70H ha dimostrato grande completezza su tutte le piste e chissà, forse, il tabù dell’ultimo GP potrebbe essere sfatato forte anche del fatto che Sebastian, lungo i 5554 metri arabi, è quello che più volte ha centrato il bersaglio grosso con 3 vittorie al pari di Hamilton.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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