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Tennis, Fabio Fognini: “È stato un anno positivo, nel 2018 voglio entrare in top 20. Ormai sono abituato alle critiche, in Italia è così…”

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La stagione tennistica è ormai terminata ma non c’è molto tempo per riposare. Gli atleti si sono già messi al lavoro per il prossimo anno e tra questi anche Fabio Fognini, alle prese però con una piccola infiammazione al menisco sinistro, lo stesso operato nel 2008. La off-season rappresenta anche il periodo ideale per tracciare un bilancio del 2017. È stato un anno positivo, ha dichiarato l’azzurro in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. Ho vinto un torneo (Gstaad, ndr) e ho giocato bene anche sulle superfici veloci, soprattutto a inizio anno. Mi spiace per come è finita. L’infortunio è arrivato proprio quando stavo crescendo. Sono sicuro che avrei potuto togliermi qualche soddisfazione nei tornei indoor“.

Nonostante per il quarto anno negli ultimi cinque Fognini abbia chiuso nei primi 30, però, le critiche non gli sono mancate. “Ormai mi sono abituato, le critiche superano di gran lunga i complimenti. In Italia si è tifosi, pro o contro, non appassionati di sport. Se un giorno dovessi diventare numero uno del mondo gli italiani non sarebbero contenti e mi chiederebbero di diventare zero…“. Stagione positiva, con la macchia degli insulti alla giudice arbitro agli US Open. Ho sbagliato ma sono stato un buon esempio, mi sono scusato e ho pagato. La squalifica (sospensione di due Slam solo in caso di recidiva, ndr) non mi pesa. Sono sereno e prometto che starò tranquillo“.

È la fine del 2017 ad ispirare Fognini per il prossimo anno. A Stoccolma aveva battuto Jack Sock, poi volato alle ATP Finals dopo aver vinto a Parigi-Bercy. “Non esiste l’equazione batto un giocatore forte e quindi merito come lui. Jack è stato bravo a cogliere le occasioni e gli faccio i complimenti. Ma questo vuol dire che quel livello tecnicamente mi appartiene e non mi manca nulla. Dovrei solo essere più continuo. Due temi caldi nel mondo del tennis sono gli infortuni e le nuove regole sperimentate alle Next Gen ATP Finals. Cosa ne pensa Fognini? Il calendario è compresso e fare una pausa a metà stagione gioverebbe a tutti, così come giocare la Davis in una sola settimana. Però mi dà abbastanza fastidio che chi si lamenta del calendario poi va in giro per il Mondo a giocare esibizioni. Sulle nuove regole l’importante è il buon senso, specie nelle partite lunghe: io metterei subito l’orologio dei 25″ ma forse Nadal non sarebbe d’accordo…“.

Che 2018 dovremo aspettarci dunque da Fognini? “Chiedo di stare in salute, innanzitutto. Spero che il fastidio al ginocchio passi in fretta. Per adesso non posso allenarmi con la racchetta ma tutti gli altri parametri fisici sono a posto. La fiducia per un percorso di alto livello è immutata: voglio rientrare tra i primi 20 e rimanerci. Il riposo, infine, permette all’azzurro anche di godersi il piccolo Federico, nato lo scorso maggio dal matrimonio con Flavia Pennetta. È quasi 10 chili di ciccia. Per adesso mi sembra tutto fuorché atletico“.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: profilo Twitter Fabio Fognini

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