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Sollevamento pesi, Nino Pizzolato: “Bronzo ai Mondiali punto di partenza. Voglio l’oro alle Olimpiadi. Odio chi si dopa”
Nino Pizzolato ha conquistato la medaglia di bronzo ai Mondiali di sollevamento pesi riportando l’Italia sul podio dopo addirittura 32 anni. Il 21enne siciliano ha rilasciato un’intervista a La Stampa dove ha parlato della sua impresa: “Ancora non metto bene tutto a fuoco, infatti non ho pubblicato nulla sui miei profili social. Per fortuna quelli che mi circondano mi hanno fatto capire quanto sia pesante questa medaglia“.
Un’affermazione arrivata in una rassegna iridata priva di tante Nazioni a causa delle loro violazioni in materia di doping: “E per questo la mia medaglia è ancora più importante. Ripartiamo in un mondo nel quale ora possiamo dire la nostra e io sono pronto a dire la mia. Parto dal presupposto che è meglio ottenere un secondo posto con sudore e fatica che un primo posto sapendo di avere imbrogliato. Odio il doping e chi si dopa. Chi lo fa mente a se stesso, è un bugiardo oltre a non essere un vero sportivo“.
Nino racconta anche di come si è avvicinato a questo sport: “A scuola un giorno proiettarono un video sui pesi, insieme a dei miei compagni decidemmo di provare in palestra. E lì è scoccata la scintilla. Un vero e proprio colpo di fulmine. Appena ho toccato il bilanciere ho sentito qualcosa dentro. Ho sentito che quello era il mio sport, che avrei potuto realizzarmi. Io ero e rimango una persona molto impulsiva. Il sollevamento mi aiuta a svagarmi, a rilassarmi e a sfogarmi“.
Pizzolato parla di come ha dovuto lasciare la sua Castelvetrano per trasferirsi a Roma: “Sono andato via da casa a quindici anni. Lasciare la famiglia e vivere da solo non è stato facile, ma mi ha aiutato tantissimo a crescere. I genitori l’hanno presa male, da solo a Roma e poco più che bambino. Poi hanno capito che era il mio futuro e da quel momento mi sostengono. Vivono tutto con emozione“.
Chiarissimi anche gli obiettivi per il futuro: “Questa medaglia ai Mondiali non è un punto d’arrivo ma una partenza. Sei mesi fa mi sono infortunato al ginocchio. Sembrava dovessi fermarsi e invece sono ripartito. Chi fa il mio sport sogna la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Sarebbe il top, ma solo già il podio significherebbe avere realizzato il sogno e aver dato un premio a tutta la fatica fatta per arrivarci“.