Pattinaggio Artistico
Pattinaggio artistico, a Nagoya tutti in piedi per gli atleti italiani
La Finale Grand Prix 2017 di pattinaggio artistico, quest’anno di scena nella città giapponese di Nagoya, si è conclusa senza medaglie da parte degli atleti italiani; tuttavia Carolina Kostner nell’individuale femminile e Anna Cappellini/Luca Lanotte nella danza sul ghiaccio hanno mandato letteralmente in visibilio il pubblico giapponese, stregato dal pattinaggio maturo, emozionante e spettacolare mostrato dagli azzurri. se per Cappellini/Lanotte il podio però era difficilmente raggiungibile, il quarto posto di Carolina (214.65) alle spalle della canadese Kaetlyn Osmond (215.16) lascia un sapore amaro in bocca, quasi di beffa.
Abbiamo più volte ripetuto quanto la strategia di gara scelta dalla pattinatrice altoatesina sia eccellente ma tremendamente insidiosa; La gara di Nagoya sotto questo aspetto ha sempicemente dimostrato quanto il confine tra Carolina e le dirette avversarie sia davvero strettissimo. Kostner ha pattinato entrambi i programmi in maniera perfetta, realizzando in ambeude i segmenti il punteggio più alto per quanto concerne le componenti del programma: 37.46 nello short program (con un primato in tutte le voci ad eccezione di “performace”) e 74.96 nel programma libero, ben +2 punti rispetto a quelle ottenute da Osmond, seconda nelle components sia nello short che nel free program. Nonostante questo importante dato, Carolina ha commesso un errore tecnico speculare nei due programmi, eseguendo solo doppio sia il triplo toeloop in combinazione nel corto che il salchow in combinazione con il doppio axel nel libero. Questi due errori sono pesanti come un macigno se consideriamo la quantità di punti che la pattinatrice azzurra ha purtroppo perso per strada: se il valore base della combinazione triplo toeloop/triplo toeloop è infatti di 8.60, eseguendo il secondo salto solo doppio scende a 5.60. Stesso discorso per doppio axel/euler/triplo salchow, con il suo valore base di 9.02 che scende a 5,61 in caso di salto con due giri di rotazione. Eseguendo questi elementi in modo completo, Carolina avrebbe sicuramente centrato il podio; tuttavia non possiamo davvero rimproverare niente alla pattinatrice azzurra, atleta che sta dimostrando una continuità di risultati mai avuta in carriera e una leggerezza nell’approccio alla gara davvero stupefacente considerando il suo passato spesso difficile sotto l’aspetto psicologico. Il Merito di questi risultati è sicuramente frutto dalla maturità raggiunta dalla pattinatrice e dell’egregio lavoro dell’allenatore Alexei Mishin, coach che non ha certo bisogno di presentazioni. Una Carolina perfetta in entrambi i segmenti non può non mettere tensione sulle gambe delle avversarie che (Medvedeva a parte), nonostante stiano crescendo molto nelle componenti del programma, impostano la propria gara quasi esclusivamente sugli elementi tecnici. Basta guardare la struttura del programma libero della vincitrice del Grand Prix di quest’anno, Alina Zagitova, per rendersi conto di questo importantissimo aspetto: la pattinatrice russa infatti inizia ad eseguire i salti solo a partire dalla seconda metà del programma, in modo da ottenere il bonus aggiuntivo nel valore base; una tecnica e un tipo di approccio alla disciplina (dettata sicuramente anche dalla giovanissima età della pattinatrice) lontano anni luce da quello di Carolina, regina assoluta per quanto riguarda la costruzione e l’inserimento degli elementi da snocciolare in gara.
Anna Cappellini e Luca Lanotte, alla luce di quanto avvenuto a Nagoya, dovranno fare i conti con la propria short dance, chiusa in occasione della finale con il punteggio di 74.24. Nonostante i due punti recuperati rispetto alla performance di Skate America (72.70), la coppia azzurra non è ancora riuscita a superare l’ottimo punteggio di 75.87 (personal best nel segmento) ottenuto in occasione dell’NHK Trophy di Osaka. Forse gli azzurri, un po’ come Tessa Virtue e Scott Moir nella titanica sfida con Gabriella Papadakis e Guillaume Cizeron, stanno pagando una scelta musicale e una costruzione di programma non canonica che necessita di più tempo per essere assorbita da parte di chi guarda. Anna e Luca si sono comunque dimostrati assolutamente competitivi in una gara di alto profilo, piazzandosi nella classifica totale a solo tre punti dalla terza posizione occuata dai fratelli Alex e Maia Shibutani, autori però di un programma libero non impeccabile. Proprio nella free dance gli azzurri hanno avuto ampi margini di miglioramento rispetto alle competizioni passate, totalizzando il nuovo miglior punteggio stagionale sfiorando quota 111 (110.99); Anna e Luca dovranno ripartire da questo risultato in vista del primo appuntamento importante del nuovo anno, i Campionati Europei 2018 di Mosca in programma dal 15 al 21 Gennaio a Mosca, fondamentale test in vista di Pyeongchang 2018 e dei Campionati Mondiali di Milano.