Sci Alpino
Sci alpino, Germania in ascesa! Che lavoro sui giovani nelle prove tecniche e veloci. Al contrario dell’Italia…
Tra le note più sorprendenti di questo primo scorcio di stagione di Coppa del Mondo 2017-2018 di sci alpino c’è sicuramente la Germania. Oltre alle solite Austria, Svizzera, Norvegia e Stati Uniti, la squadra tedesca si è dimostrata tra le più competitive raggiungendo, tra uomini e donne, un totale di sette podi. Una formazione in ascesa, che sta mostrando un ricambio generazionale alle spalle degli atleti già navigati.
A proposito di veterani, la sfortuna si è accanita contro Felix Neureuther. Il 34 enne bavarese, dopo una stagione opaca, era tornato protagonista assoluto vincendo la prima gara della stagione, lo slalom di Levi. Poi, però, il suo ginocchio ha fatto crac. Una sciagura per lui, che dovrà rinunciare a tutta l’annata, compresi i Giochi Olimpici, con molta probabilità i suoi ultimi. L’assenza del veterano, però, ha contribuito a porre maggiore attenzione sui giovani talenti del team tedesco. Su tutti Stefan Luitz, 25 anni. Promessa a livello giovanile (argento ai Mondiali junior del 2010 in gigante), non sembrava riuscire a confermare le aspettative sul circuito maggiore. Quest’anno, però, ha finalmente trovato continuità: prima il terzo posto in gigante a Beaver Creek (con il miglior tempo dopo la prima manche), poi il secondo in Val d’Isere. Gli manca solo la vittoria…
Germania a podio quest’anno anche nella velocità maschile con Thomas Dressen, classe 1993. A Beaver Creek ha vissuto un vero e proprio exploit, prendendosi il terzo posto in discesa, primo podio della sua giovane carriera. Anche il suo successo parte da lontano, con due podi mondiali a livello junior (argento nel 2012 in gigante e nel 2014 in discesa) e rappresenta alla perfezione l’ottimo lavoro svolto dalla nazionale tedesca. Al pari di Andreas Sander, mostratosi competitivo a Beaver Creek entrando per due volte in top ten. E senza trascurare il sempreverde Fritz Dopfer.
Risultati eccellenti anche al femminile. La stagione di Viktoria Rebensburg si è aperta col botto, con due vittorie nei primi due giganti di Sölden e Killington. Non solo, la tedesca è salita sul podio anche in discesa, a Lake Louise, mostrandosi come una delle poche in grado di poter impensierire Mikaela Shiffrin in chiave classifica generale. La 28enne è senza dubbio la punta di diamante della Germania al femminile, ma alle sue spalle crescono bene Christina Geiger, Lena Durr e soprattutto le classe 1994 Patrizia Dorsch, protagonista in Coppa Europa, e Marina Wallner (due bronzi Mondiali nel 2014). Alle sue spalle, poi, già si intravedono diversi talenti nati tra il 1994 e il 1996, con in testa Elizabeth Willibald (’96).
Un lavoro efficace ed efficiente, sia al maschile che al femminile, sia nelle prove tecniche che in quelle veloci. Un lavoro che l’Italia vorrebbe tanto (e forse dovrebbe) imitare. La nazionale azzurra riesce a produrre talenti, questo sì, ma non sempre questi sono in grado di rispettare le attese, subendo il passaggio dalla competizione junior al grande Circo Bianco. È questo uno dei principali motivi per cui la Nazionale resta aggrappata a veterani del calibro di Peter Fill e Manfred Moelgg, campioni che ancora sanno dire la loro ma che non possono rappresentare l’unica speranza di ottenere risultati. Lo stesso dicasi nelle donne, dove la situazione è senz’altro migliore ma, stando a questo inizio di stagione, l’unica in grado di salire sul podio resta Manuela Moelgg (due volte). I risultati non sono certo l’unico parametro per valutare la floridezza di un movimento, ma qualcosa dicono…
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: pagina Facebook Viktoria Rebensburg