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Ciclismo, Vincenzo Nibali: “Caso Froome: se ci sono i limiti vanno rispettati. Io soffro di allergia, 5 puff bastano per stare meglio”

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Vincenzo Nibali ha concluso il primo ritiro stagionale a Hvar (Croazia), ora tornerà in Italia per le feste natalizie prima di incominciare la lunga marcia verso il Tour de France 2018 dove cercherà di conquistare la maglia gialla. Il siciliano ha rilasciato un’intervista a Marca durante la quale si è dilungato sulla non negatività di Chris Froome al salbutamolo. Lo Squalo, in caso di squalifica del britannico, vincerebbe a tavolino la Vuelta di Spagna 2017 ma “è una brutta notizia per me, per il ciclismo e per lo sport perché io credo che oggi il ciclismo sia un punto di riferimento per dimostrare che tu puoi essere pulito e avere una grande carriera. Quando invece succedono questi episodi è come se si compiesse un passo indietro“.

Il siciliano approfondisce la questione asma: “Froome ha detto che era una cura per l’asma, ma anche io soffro di un’allergia al polline e quando ho questo problema utilizzo tre, quattro, cinque puff e gli alveoli si aprono. Molti dicono che questo non è vero, ma nella mia squadra sono stati fatti molto test e ci sono diversi atleti con problemi più seri del mio che dicono di sentirsi meglio già con tre puff. Questo perché loro sanno quali sono i limiti e non li superano. Ci sono dei motivi se ci sono dei limiti. Io non le conosco ma so che i limiti vanno rispettati. Non sono un dottore, ma quando andavo a scuola c’era un bambino nella mia classe che usava il salbutamolo e non aveva nulla a che fare con l’attività sportiva. Stiamo parlando semplicemente di un ragazzino che veniva a scuola. Portava il suo inalatore e lo usava solo quando aveva bisogno“.





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