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Beach Volley

Alt Greta e Marta: Treanor-Walsh le eliminano

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Semaforo rosso. Il sogno si deve fermare qui. Purtroppo. Un grande torneo da parte di Marta e Greta che hanno fatto amare a una Nazione intera il beach volley. Lo hanno fatto non solo per la loro bellezza, ma soprattutto per un gioco spumeggiante, divertente ed emozionante. Quello che oggi non è riuscito. Di fronte, però, c’erano le bicampionesse olimpiche. Quelle statunitensi che non perdono un incontro olimpico da otto anni. Meglio. In due quadrienni hanno perso un solo set a cinque cerchi (durante la pool di qualificazione). Sbarcate a Londra alla ricerca di uno storico tris. In due cognomi: Treanor-Walsh. In un aggettivo: imbattibili. Così è stato. Un 2 a 0 (21-13; 21-13) facile facile e che non ammette repliche. Stravincono il quarto di finale per merito loro e non per i demeriti delle azzurre. Anzi. Le due ragazze ci provano, contengono gli errori, provano ad azzardare al servizio, cercano anche di variare il gioco. C’è poco da fare.

 

Impavide hanno cercato di tirare fuori il cuore, hanno tirato dritto per dritto, incrociato diverse volte, tentato qualche pallonetto, osato qualche colpo di nocche. Le cannibali, però, sono ovunque. May dà lezioni di ricezione e di recupero, Treanor in attacco sembra avere il calibro al posto del polso. Game over. Non c’è nessun antidoto che possa funzionare contro una coppia del genere. In stagione Cicolari e Menegatti erano sì riuscite a batterle, ma in Coppa del Mondo. I cinque cerchi sono tutt’altra cosa, come dicono loro stesse.  Il break di cinque punti nel primo set e la spaccatura della seconda frazione sono state delle mazzate che non sono riuscite più a ricucire, crollando poi anche dal punto di visto psicologico (c’è da capirle). Un vero peccato perché la polesana e la bergamasca sarebbero potute arrivare davvero lontane, vista la forma mostrata, la voglia, la grinta, la capacità di lettura del campo. A loro va un applauso enorme e un grazie gigante. Per averci provato. Per aver entusiasmato.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

(foto FIPAV)

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