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Golf, il 2017 dell’Italia. Francesco Molinari la punta di un movimento in crescita

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La conferma di Francesco Molinari ai vertici del mondo, un ritorno di fiamma e una gradita sorpresa. Il 2017 è stato un anno di consolidamento per il golf italiano dopo l’exploit di Chicco Molinari nell’Open d’Italia 2016, che gli è valso anche una targa a perenne ricordo sul Golf Club di Milano. Il faro del golf azzurro ha sfiorato la leggenda, piazzandosi al secondo posto nel PGA Championship alle spalle di Justin Thomas e conquistando il miglior piazzamento nella storia per un italiano nei Major, segnale evidente di una maturità che ormai lo consacra a garanzia assoluta nel panorama mondiale. La scelta di privilegiare il circuito PGA e di disputare la maggior parte delle gare al cospetto dei mostri sacri americani ha pagato a lunga gittata, garantendogli l’opportunità di battersi ad armi pari con qualsiasi avversario e di approcciare i tornei con la consapevolezza di poter puntare al massimo traguardo. Il successo, tuttavia, gli è sfuggito di un pelo non solo nel Major, ma anche nel BMW PGA Championship, concluso anch’esso al secondo posto, e nell’Open d’Italia 2017, dove il tris è saltato a causa di un ultimo giro inferiore alle attese che no gli ha impedito comunque di conquistare il terzo posto.

La vittoria a tinte azzurre, invece, è arrivata grazie a Edoardo Molinari, suo fratello, che è tornato ad imporsi nell’European Tour in occasione del Trophée Hassan, interrompendo un digiuno durato sette anni tra infortuni e altre peripezie che ne hanno condizionato la carriera. La sua affermazione ha mascherato le difficoltà di un’annata vissuta non sempre ai vertici, ma contrassegnata dalla consapevolezza di poter lottare ancora per vincere. Ma l’exploit più interessante in ottica futura consiste nel trionfo di Renato Paratore, che a soli 20 anni si è imposto nel Nordea Masters, ottenendo il suo primo successo nel circuito dell’European Tour. Per l’Italia, dunque, il presente è ancora nelle mani affidabili di Francesco Molinari, mentre il futuro potrebbe essere affidato a Renato Paratore, la cui ascesa appare davvero incoraggiante, con l’auspicio che intanto Matteo Manassero scacci i fantasmi di un biennio ricco di controprestazioni che ne hanno limitato i progressi dopo l’improvvisa apparizione sulla scena mondiale. Nino Bertasio, infine, ha strappato con le unghie e con i denti la conferma nel circuito dell’European Tour, riscattando un’annata difficile con un gran finale e dando nuova linfa alle sue ambizioni future. E così l’Italia può guardare davvero con fiducia al 2018, ipotizzando il ritorno di Francesco Molinari nel team Europa della Ryder Cup con lo sguardo rivolto a Roma 2022, senza dimenticare lo step intermedio di Tokyo 2020 che potrebbe anche essere foriero di grandi soddisfazioni.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto di Pier Colombo

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