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Dakar 2018, Alessandro Botturi: “Attaccare per salire sul podio. Questa corsa ti entra dentro, sarò con Yamaha non ufficiale”

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Alessandro Botturi sarà la punta di diamante della spedizione italiana alla Dakar 2018, il mitico rally raid che scatterà il 6 gennaio in Sudamerica. Il bresciano è alla settima partecipazione nella competizione ma nei sei precedenti è stato sfortunatissimo: ha visto il traguardo soltanto nel 2012 quando ottenne il miglior risultato per un debuttante (ottavo posto). Quest’anno il 42enne di Lumezzane ci riprova in sella alla sua Yamaha, con il supporto tecnico di Yamaha Europe e finanziamento della sede italiana anche se la moto è identica a quelle ufficiali. Botturi ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

Botturi spiega la scelta di abbandonare il team ufficiale e racconta le sue sensazioni alla vigilia della partenza: “Una decisione mia, restando nel team ufficiale avrei rischiato di dover correre da portatore d’acqua mentre così sarò liberissimo di fare la mia gara. Correre con il mio team mi tranquillizza molto, mi sento più a casa. Al mio fianco come capomeccanico ci sarà Mauro Sani che ha una grandissima esperienza, ha lavorato in passato con Orioli e Barreda, tanto per fare due nomi, ed è una certezza. Rispetto al team interno userò anche sospensioni diverse, le WP, con le quali mi sono sempre trovato meglio rispetto alla Kayaba“.

Già detto dei precedenti di Botturi alla Dakar ma il centauro non odia questa corsa, anzi: “Anche se non ho mai raccolto quanto avrei potuto, continuo ad amare questa gara. Quando la corri, soffri, però è una corsa che ti entra dentro, è così complicata che alla fine finisce per mancarti”.

La KTM è la grande favorita della vigilia, l’italiano analizza così la situazione: “La Yamaha è competitiva, la KTM ha una moto nuova che ha dimostrato di essere subito vincente, e la Honda è veloce. Le moto secondo me si equivalgono, a fare la differenza in una gara così è la logistica e la KTM da anni sta dimostrando di non sbagliare un colpo anche a livello tattico“.

Quali sono le ambizioni di Botturi per questa edizione della Dakar? “Non ho un obiettivo vero, ma dopo tanti anni sfortunati voglio una bella Dakar. Bisognerà partire subito a un buon ritmo: con tanti piloti forti appena cali è un attimo trovarsi fuori dai 20. La costanza sarà fondamentale, essere sempre nei 7-10 e poi nel finale provare ad attaccare per salire sul podio“.

L’analisi del percorso da parte del centauro della Yamaha: “Tanta sabbia, visto che sette tappe su 14 si svolgeranno tra le dune e la navigazione farà la differenza. A me la sabbia piace, avevo iniziato questa nuova carriera convinto di andare forte sui sassi, però alla fine le gare più belle le ho fatte nel deserto. Già in Perù la gara si farà tosta, la seconda e terza tappa potrebbero regalare già sorprese, ma fino all’arrivo al giorno di riposo di La Paz credo che saremo tutti lì. Poi le tappe di Belen e Fiambala saranno probabilmente fondamentali. Sarà il terzo anno sotto la regia di Marc Coma, già lo scorso anno ci regalò un percorso che quasi ogni giorno vedeva dei ribaltamenti di classifica. La corsa ne guadagnò in fascino“.

 

 





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