Sci Alpino
Sci alpino, Sofia Goggia: “Io, innamorata della discesa. La forma c’è, sono molto positiva”
Sofia Goggia è molto carica per il weekend di Cortina d’Ampezzo: due discese libere un SuperG, il programma perfetto per l’azzurra a meno di un mese di distanza dalle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. La bergamasca ha rilasciato un’intervista a Tuttosport soffermandosi sul suo attuale momento: “La forma c’è, il feeling è buono. Sono molto positiva. Il risultato di Bad è uno stimolo: una vittoria non può mai essere un peso”.
Chiarisce anche le difficoltà di inizio stagione: “Una disparità tra la Goggia che tutti volevano e la Sofia che non è riuscita a stare dietro all’atleta che sono diventata. Ne è uscito un conflitto che è stato difficile da colmare. Sono sempre la stessa persona ma i due aspetti devono andare di pari passo, invece ho avuto un’impennata tale come atleta che ho fatto fatica. Ho guardato più all’atleta, trascurando l’altra. Facile quando tutti ti cercano come la Goggia e non come Sofia. Ne sono uscita capendo che questa fase di flessione era fisiologica. Ma c’è voluto tempo e tante incazzature“.
Una ragazza che non è innamorata ma che sa di amare la discesa libera: “Perché per me è un confronto di anime. Più conosco lei più conosco me stessa. E’ come uno specchio introspettivo. A Lake Louise mi capita moltissimo, specie su quel salto. Se va bene lì, so che va bene tutto“. Il suo amore per Cortina è tanto: “Me la sento dentro. C’è tutto: i salti nel vuoto, lo schuss, il piano, i dossi… E’ simile alla vita e al mio animo, che non è assolutamente piatto, ma pieno di linee sinuose e altre no“.
La tripletta di Bad Kleinkirchheim è ripetibile alle Olimpiadi e a Cortina?: “Sì, ma i parametri negli eventi come i Mondiali e le Olimpiadi non sono sempre attendibili come quelli delle gare di Coppa del Mondo. Diciamo che ci spero e me lo auguro. E che nel caso dovesse succedere mi piacerebbe stare in mezzo alle due campagne“.
Sulla malattia di Elena Fanchini: “Era il 2 gennaio, stavo andando in auto a Tarvisio e l’ho chiamata per farle gli auguri e dirle che sarebbe stato il suo anno. L’ho sentita male. Mi ha detto che andava da un medico, poi ho saputo che era un oncologo. E’ stata una botta, specie per quello che ha vissuto la sua famiglia. Ma è positiva e a lei e Nadia va tutta la nostra positività“.