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Australian Open 2018: le pagelle di oggi (22 gennaio). Super Tennys: Sandgren fa la storia. Chung da applausi, ma re Roger c’è sempre!

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Inizia col botto la seconda settimana degli Australian Open: fuori, nel tabellone maschile, Djokovic, Thiem e Fognini. Risultati secondo i pronostici della vigilia, invece, nel tabellone femminile. Andiamo a scoprire le pagelle degli atleti di spicco scesi in campo quest’oggi.

Tennys Sandgren 8,5: non gli diamo il massimo dei voti riservandoci semplicemente la facoltà di farlo nei prossimi turni, maggiorando la valutazione di mezzo punto per ognuna delle imprese sportive che eventualmente compirà. Da numero 97 ATP lotta alla pari con Thiem per tutto il match, non disunendosi dopo il match point fallito nel tie break del quarto set. Quando altri avrebbero ceduto mentalmente, lui resta lucido, annullando anche un break point prima di mettere a segno lo strappo decisivo.

Hyeon Chung 8: che la condizione di Djokovic non fosse delle migliori si sapeva sin dalla vigilia, ma il vincitore della prima edizione delle NextGen ATP Finals mette in difficoltà il serbo, riuscendo a non disunirsi quando il campione rientra nel punteggio in tutti i parziali, riuscendo ad allungare una partita che sembrava ormai persa. Resta freddo nei momenti decisivi e compie l’impresa.

Simona Halep 7,5: reagisce alla grande dopo la maratona del terzo turno che l’aveva vista ad un passo dal baratro, liberandosi in 80′ di una cliente scomoda come Naomi Osaka. Continua a cullare sogni di primo Slam in carriera: la sfida contro Karolina Pliskova, che solo pochi mesi fa sarebbe valsa il numero 1 WTA, ci dirà molto sulle possibilità della romena.

Roger Federer 7: se Djokovic subisce Chung, re Roger afferma, una volta di più, qualora ce ne fosse bisogno, che per vedere i NextGen detronizzarlo dovremo aspettare ancora qualche tempo. Il magiaro Marton Fucsovics, mina vagante del torneo è comprimario nella sfida, che vede, come al solito, brillare la stella dell’elvetico.

Fabio Fognini 5: l’occasione era davvero buona. Non che Berdych fosse un cliente facile, sia chiaro, ma l’azzurro lascia andare in un baleno il primo parziale, riuscendo solo per un istante a mettere la testa avanti nel secondo, ed inseguendo costantemente nel terzo. Ora, per sua stessa ammissione, può pensare esclusivamente alla Coppa Davis.

Novak Djokovic 4,5: il serbo, si sapeva, non era in perfette condizioni. Nole però insegue per tutta la partita, arrivando per due volte al tie break soltanto grazie al suo talento, al quale si aggrappa quando pare ormai essere spalle al muro. Nei momenti decisivi però compie troppi errori gratuiti, anche grazie alle strenue difese di un avversario che lo costringe sempre a giocare un colpo in più.





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Foto: Profilo Twitter US Open

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roberto.santangelo@oasport.it

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