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Sci alpino, Discesa Garmisch 2018: Dominik Paris esalta l’Italia! Secondo posto da sballo verso le Olimpiadi. Vince Feuz, errore Innerhofer

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Beat Feuz ha vinto la discesa libera di Garmisch, valida per la Coppa del Mondo di sci alpino 2018. Lo svizzero, campione del mondo in carica, è alla terza vittoria stagionale dopo quella nella classicissima di Wengen e quella a Lake Louise, in Canada, all’esordio. In mezzo a queste tre vittorie, lo svizzero ha conquistato anche i due secondi posti di Kitzbuehel, dove è stato battuto a sorpresa da un Thomas Dressen sceso con il 19, e Beaver Creek. Feuz ha fatto la differenza nel tratto conclusivo, in cui è riuscito a rifilare almeno mezzo secondo a tutti gli altri atleti.

Per l’Italia, oggi, c’è un po’ di amarezza, parzialmente attenuata dal grande secondo posto finale di Dominik Paris. L’azzurro, sceso con il pettorale numero 7, è secondo ex aequo con Vincent Kriechmayr a 18 centesimi: fino a tre intermedi dall’arrivo, l’altoatesino era stato pressoché perfetto, sfruttando appieno le sue grandi doti nei tratti scorrevoli e riuscendo in ogni tratto a fare grande velocità. Un errore a tre porte dalla fine, però, gli è costato mezzo secondo e una probabile prima posizione. È il secondo podio stagionale per Dominik, dopo la vittoria a Bormio sulla Stelvio, e un grande biglietto da visita per lui in vista delle Olimpiadi dove partirà sicuramente fra i favoriti anche considerando i risultati sulla pista di Jeongseon ottenuti due anni fa in Coppa del Mondo.

Il rammarico più grande, però, riguarda Christof Innerhofer. Sceso con il 18, l’altoatesino era probabilmente uno dei favoriti della vigilia alla luce delle due prove concluse al primo posto con un grande margine rispetto agli inseguitori. Partito alla grande, con 5 centesimi di vantaggio al primo intermedio, Inner si è inclinato troppo in una curva ed è, di fatto, caduto, pur riuscendo a rimanere in piedi ma avendo perso in un attimo tutta la velocità creata. Inner ha portato a termine la gara e ha chiuso in 13ma posizione, ma per dare un’idea di quel che poteva essere e non è stato basti pensare che, ripartendo quasi da fermo, l’azzurro aveva 1″38 di ritardo da Feuz al secondo intermedio ed è riuscito a recuperare fino ai 0″75 del penultimo riferimento cronometrico prima del traguardo, in cui è arrivato, visibilmente sconsolato e con lo sguardo perso nel vuoto, con un distacco di 1″22.

Per Peter Fill, reduce dai postumi dell’influenza, quella di Garmisch è stata invece una delle gare più positive della stagione. Anche alla luce delle condizioni con cui si presentava al via, l’azzurro è riuscito a creare grande velocità per due terzi di gara, prima di subire, come tutti gli altri, quasi mezzo secondo da Feuz nell’ultimo tratto. La sesta posizione finale è un ottimo risultato per lui e una grande iniezione di fiducia nell’ultimo impegno prima delle Olimpiadi di PyeongChang. Emanuele Buzzi, partito con il 44, fa invece la gara della vita e trova il decimo posto con un distacco inferiore al secondo (+0″99). Il giovanissimo azzurro è in top ten per la prima volta in carriera, migliora l’undicesimo posto di Kitzbuehel e si candida per un posto alle Olimpiadi. 21mo Matteo Marsaglia, 38mo Mattia Casse, fuori invece Alexander Prast.

Per quanto riguarda gli altri atleti, Aksel Lund Svindal è quarto a 28 centesimi da Feuz e alla luce di questo risultato cede proprio allo svizzero la leadership nella classifica di Coppa di specialità. Quinto è Hannes Reichelt che sembra non conoscere, anche quest’anno, i segni dell’età che avanza, mentre settimo si piazza Thomas Dressen, all’ennesima top ten di una stagione che lo ha visto consacrarsi fra i migliori. Matthias Mayer, ottavo a 64 centesimi, e Brice Roger, nono a +0″83, sono gli ultimi il cui distacco da Feuz è inferiore al secondo. Andreas Sander, autore di un errore nel finale che gli è sicuramente costato una posizione migliore (e forse un podio), è undicesimo a 1″06.

 

andrea.voria@oasport.it





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Foto: Auletta Pentaphoto

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