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Calcio a 5, Europei 2018: la Serbia ai raggi X. Fisicità e talento: Marko Peric è l’esempio perfetto

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Gli Europei 2018 di calcio a 5 hanno ufficialmente preso il via ieri. La caccia al trono della Spagna, che ha trionfato nell’edizione di Belgrado due anni fa, è iniziata. Tra le contendenti anche l’Italia, inserita nel gruppo A insieme ai padroni di casa della Slovenia e alla Serbia. Le due avversarie degli azzurri si sono sfidate ieri, pareggiando per 2-2. Un risultato che certamente fa comodo all’Italia (passeranno le prime due), che ora sfiderà proprio i serbi.

LA SQUADRA – La Serbia si presenta a questi Europei forte di un movimento in crescita. Un trend positivo cominciato proprio con l’edizione della rassegna continentale di due anni fa, quando i serbi hanno raggiunto il miglior risultato della loro storia (4° posto) spinti dal loro pubblico, e proseguito nelle qualificazioni culminate con lo spareggio vinto con la Repubblica Ceca. Sono 8 i sopravvissuti dell’esperienza del 2016, con diversi nuovi innesti che rendono il team serbo ancor più pericoloso. Una squadra che fa della sua fisicità il punto di forza principale, ma che sa anche giocare molto bene il pallone, come dimostrato ieri. Oltre all’atletismo c’è infatti tanto talento, soprattutto nel trio composto da Milos Simic (5 gol nelle qualificazioni), Mladen Kocic e Stefan Rakic. In fase difensiva, però, non sempre sono perfetti ed è lì che gli azzurri possono far male.

LA STELLAMarko Peric, 33 anni. È ben noto allo staff italiano, militando nel nostro campionato dal 2014, prima con Rieti, poi con Bari, infine con Napoli. Con la squadra partenopea ha già realizzato 8 reti in questa stagione. Tanta, tantissima fisicità (191 cm), ma coniugata alla perfezione con una tecnica che lo porta ad essere il pericolo maggiore della squadra serba. Peric aveva ancora una giornata di squalifica da scontare ed ha saltato il primo incontro. Contro l’Italia la Serbia è costretta a vincere e Marko avrà fame di gol…

L’ALLENATOREGoran Ivancic. È in carica dal 2016, quando ha ereditato la panchina di Aca Kovacevic, ovvero l’iniziatore della crescita della Serbia, essendo rimasto in carica per dieci anni. Ivancic ha saputo dare continuità al progetto, partendo dalla base di quella squadra ed inserendo forze fresche. Il primo obiettivo è stato raggiunto, ovvero la qualificazione: ora, però, i serbi vogliono sorprendere e, perché no, provare a migliorare il quarto posto di due anni fa.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: profilo Twitter Futsal Euro 2016

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