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Rugby, Sei Nazioni 2018: l’Inghilterra ha punti deboli? Le chiavi per tentare la grande impresa

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Esordio da brividi per l’Italia nel Sei Nazioni di rugby 2018: domenica 4 febbraio gli azzurri ospitano allo sfizio Olimpico di Roma i campioni in carica della manifestazione, l’Inghilterra. Come abbiamo visto nei precedenti, sarà una mission impossible per Parisse e compagni.

Mai una vittoria per l’Italia con gli inglesi, che si tratti di Sei nazioni o di test match. Negli ultimi anni, però, gli azzurri hanno leggermente abbassato il gap che li divideva dai britannici, che possono essere considerati i fondatori di questo sport. Spesso e volentieri infatti la squadra tricolore è riuscita a creare particolari problemi alla banda guidata da Eddie Jones. Difficile (se non impossibile) riuscire nell’impresa domenica.

Pochissimi punti deboli per gli inglesi, che hanno una rosa di livello stellare, quasi alla pari di quella della Nuova Zelanda campione del mondo. Bisognerà puntare, forse, sull’effetto sorpresa. Chi se non Conor O’Shea può creare problemi alla squadra di Eddie Jones?

Tutti, tra tifosi e addetti ai lavori, ricorderanno il meraviglioso primo tempo di Twickenham nel 2017. Uno stadio intero ammutolito da una tattica ribattezzata ‘Fox’ e ideata da Brendan Venter, allenatore della difesa tricolore. L’Italia non contestava la ruck avversaria ed era subito pronta a placcare i giocatori inglesi. Purtroppo però nei secondi 40’ la trama è cambiata e i padroni di casa si sono impossessati del gioco e del risultato, ma per metà partita le maglie azzurre hanno dominato in uno stadio stracolmo di tifosi inglesi. Sarà davvero quasi impossibile rivedere in atto questa spregiudicata tattica, che è sempre al limite del regolamento. Il sogno durato più di 40’ lo scorso anno però ha diminuito le certezze degli inglesi contro la squadra azzurra.





 

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gianluca.bruno@oasport.it

Foto: FIR (utilizzo editoriale)

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