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Sei Nazioni 2018: tutte le statistiche, record e primati. Inghilterra la più vincente, Wilkinson miglior marcatore, Parisse per il record

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Quella che sta per iniziare è la 19^ edizione del Sei Nazioni di rugby così come lo conosciamo oggi, ovvero dall’ingresso dell’Italia avvenuto nel 2000, la numero 124 considerando il vecchio Cinque Nazioni e, ancor prima, l’Home Championship, conteso tra le quattro selezioni britanniche, prima dell’ingresso della Francia.

Dall’inizio del torneo, nel 1883, l’Inghilterra ha raccolto 28 vittorie, seguita dal Galles con 26 e dalla Francia con 17, poi Scozia con 15 ed Irlanda con 13. Diversi di questi titoli sono condivisi, basti pensare al caso del 1973 (Cinque Nazioni) in cui tutte le partite furono vinte dalla squadra che giocava in casa: non esistendo la regola della differenza punti, tutte e cinque le formazioni ottennero il titolo.

Per ben 25 volte l’Inghilterra ha ottenuto la Tripla Corona, battendo tutte e tre le altre formazioni britanniche, ed in 13 occasioni ha completato anche il Grand Slam, vincendo tutte le partite del torneo. Per 25 volte però gli inglesi hanno anche ottenuto il molto poco ambito Cucchiaio di Legno, che va a chi giunge ultimo in classifica.

In questa classifica poco gratificante la nostra selezione ha già collezionato 12 “titoli” in 18 apparizioni: in pratica l’Italia ogni tre anni, arriva ultima due volte (guardando alla cabala, gli azzurri sono stati ultimi nel 2016 e nel 2017…), ed in ben 8 occasioni ha centrato anche il famigerato Whitewash, ovvero ha perso tutti gli incontri.

Passando alle statistiche individuali, da due anni a questa parte il miglior giocatore del torneo è lo scozzese Stuart Hogg, ma un italiano conquistò questo premio nel 2011: si tratta di Andrea Masi, che riuscì nell’impresa nonostante l’Italia fosse arrivata ultima (caso unico nella storia).

In un purtroppo celebre Inghilterra-Italia 80-23 (primo tempo 33-23, la prima meta del match fu italiana con Dallan) datato 2001, Jonny Wilkinson mise a segno ben 35 punti, record in una singola partita, centrando ben 9 conversioni (anche questo è un record). L’inglese in quel torneo siglò nel complesso 89 punti, mentre in carriera ne mise a referto 546, superato dall’irlandese Ronan O’Gara, che giunse a 557.

Un record italiano però resiste, seppur in condominio: Diego Dominguez, in Italia-Scozia del 5 febbraio 2000, all’esordio assoluto degli azzurri nella competizione, bagnato con uno storico successo per 34-20, centrò per ben tre volte i pali calciando di rimbalzo, e in quell’edizione, ci riuscì altre due volte nelle successive 4 sfide, trovando anche il record di drop in una stagione.

Sergio Parisse, qualora dovesse giocare tutte le cinque sfide del 2018 raggiungerebbe in vetta alla classifica dei giocatori con più presenze l’irlandese Brian O’Driscoll. Entrambi nelle precedenti apparizioni sono sempre scesi in campo da titolari. Qualora il nostro capitano dovesse farlo anche quest’anno, eguaglierebbe questo primato.





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Foto: FIR (utilizzo editoriale)

roberto.santangelo@oasport.it

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