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Biathlon
Biathlon, Lisa Vittozzi: “Alle Olimpiadi nella staffetta mista ci giochiamo qualcosa di grande. Tutti puntano sulla Wierer? Guardo a me stessa”
ESCLUSIVA OA SPORT – 23 anni da compiere fra tre giorni, Lisa Vittozzi affronterà la sua prima Olimpiade a PyeongChang 2018 con grandi speranze ed ambizioni. Undicesima nella classifica generale di Coppa del Mondo di biathlon, la nativa di Pieve di Cadore ha dimostrato di potersi giocare costantemente risultati di prestigio in qualsiasi gara, soprattutto in quelle con quattro poligoni. L’azzurra sta sparando in stagione con l’88%, percentuale che sale addirittura a 90% per le sessioni di tiro in piedi. In Corea del Sud, per ambire ad una medaglia, servirà chiaramente trovare la perfezione in una singola gara. E magari ritrovare la stessa brillantezza sugli sci dei Mondiali di Hochfilzen 2017, quando giunse quarta nella sprint a soli 2 decimi dal podio.
Su quali dettagli hai lavorato per eccellere al poligono?
“Ci concentriamo sempre su tutti gli aspetti, sul tiro in maniera particolare. Anno dopo anno cerco sempre di limare dei dettagli per crescere. La scorsa estate ho cambiato la carabina ed è stata una situazione travagliata, ho fatto fatica. Per fortuna ho fatto in tempo a trovare il giusto feeling per l’inizio della stagione“.
In quale condizione di forma ti presenterai alle Olimpiadi di PyeongChang 2018?
“Ho lavorato bene per arrivare al top della forma. Il mio livello sugli sci è cresciuto molto, ma posso fare ancora meglio. Spero di ritrovare le sensazioni che voglio io al momento giusto“.
L’individuale e la mass start saranno le due gare a cui punterai maggiormente?
“Non ho una gara prediletta. Punto ad ottenere il massimo in ogni competizione. So che avrò quattro possibilità in gare individuali e due con le staffette“.
A quale pista europea potremmo paragonare quella di PyeongChang?
“E’ una pista molto dura e tecnica, non ti dà mai un attimo di respiro. Ci sono salite dure ed anche l’arrivo al poligono, pur essendo in discesa, non è semplice perché preceduto da un lungo pianoro dove bisogna spingere. Secondo me potremmo paragonarla alla pista di Oslo, forse anche un filo più dura“.
I risultati recenti fanno sì che la donna più attesa in casa Italia sia Dorothea Wierer. Questo potrebbe rivelarsi un vantaggio per te, perché ti sgrava da eccessive pressioni?
“A me non interessa su chi puntano i giornalisti o gli esperti. Io non penso alle altre, guardo solo a me stessa e a dimostrare ciò che so fare“.
Sia nella staffetta mista sia in quella femminile l’Italia rientra nel lotto delle pretendenti per una medaglia. Cosa ti aspetti da queste gare?
“Spero di partecipare alla staffetta mista, perché sappiamo di poter fare qualcosa di veramente grande. Proveremo a vincere, sappiamo di essere forti. Anche nella staffetta femminile possiamo giocarcela, ma dovrà filare tutto liscio. Dovremo essere perfette“.
Quelle di Sochi 2014 furono le Olimpiadi di Darya Domracheva, che vinse ben tre ori. Pensi che ci sarà una dominatrice anche a PyeongChang?
“Questa volta non credo. C’è maggiore equilibrio e penso che vedremo delle vincitrici diverse“.
federico.militello@oasport.it
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