Boxe
Boxe, World Series 2018: Clemente Russo sanguinante contro Filipi. Ma non demorde: “Tokyo 2020 resta un grande obiettivo”
Non inizia nel migliore dei modi l’avventura di Clemente Russo nell’ottava edizione delle World Series of Boxing. A Firenze, nella sfida inaugurale tra Italia Thunder e Croatian Knights, il capitano azzurro è stato sconfitto ai punti in 5 riprese con verdetto unanime (49-46, 48-47, 48-47) dal croato Toni Filipi, di 14 anni più giovane (classe 1996 contro 1982), argento ai Giochi Olimpici Giovanili del 2014.
Un combattimento che si è deciso nel terzo round, quando un destro dello slavo ha messo in difficoltà Russo che per qualche secondo ha fatto fatica a riprendersi. Il campano ha tentato una reazione ma è stato tutto inutile. Una sconfitta bruciante per un Clemente sanguinante che analizza l’incontro con estrema lucidità: “Ho iniziato un po’ contratto, nel secondo round sono stato ingenuo nel prendere un destro in uscita da uno scambio poi nel terzo è stato bravo l’avversario a centrarmi con precisione. Ma ho reagito, secondo me ho finito meglio, il croato è diventato arruffone, quell’ultima ripresa assegnata a lui non mi soddisfa ma non faccio drammi“, le parole del pugile di Marcianise, intervistato da La Gazzetta dello Sport.
Pensa positivo, dunque, Russo avendo sempre in mente il percorso che vuole vederlo protagonista alle Olimpiadi di Tokyo 2020, nonostante abbia concluso l’incontro di ieri con il volto ricoperto di sangue: “Siamo solo all’inizio, mi ero preparato bene ma non stato sufficiente. Sarei stato deluso se le Wsb avessero qualificato per le Olimpiadi perchè un passo falso sarebbe costato caro, così invece posso continuare per la mia strada, fiducioso come sempre delle mie possibilità: Tokyo resta un grande obiettivo“.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: pagina facebook Wsb-Clemente Russo