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Biathlon, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: Dorothea Wierer al bivio. Una medaglia olimpica per coronare la carriera

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Dorothea Wierer non ha bisogno delle prossime Olimpiadi invernali per entrare nella storia del biathlon italiano: già ora è la donna più vincente di sempre in Coppa del Mondo, ma a PyeongChang 2018 potrebbe definitivamente ritagliarsi un posto nella leggenda conquistando una o più medaglie in gare individuali, mentre a Sochi 2014 era salita sul podio nella staffetta mista.

In linea teorica, Wierer ha tutte le carte in regola per farlo. In stagione è già salita quattro volte sul podio vincendo la 15 chilometri di Ruhpolding. Nonostante questo, dalle sue dichiarazioni non è mai sembrata veramente al top, rallentata da diversi malanni, che in particolare nel mese di dicembre le hanno impedito di far vedere tutte le sue doti sugli sci stretti. Nelle ultime uscite, invece, sembra aver avvicinato il livello delle migliori nello sci di fondo, andando quasi ad annullare quel gap con ottime prestazioni al poligono dal punto di vista del tempo speso per colpire i cinque bersagli. Dopo la tappa di Anterselva, che l’ha vista sul podio nell’inseguimento, Wierer potrebbe aver perfezionato la propria condizione di forma in vista dei Giochi Olimpici, dove arriverà come una delle osservate speciali, anche considerando il terzo posto che occupa attualmente in Coppa del Mondo. 

Ma quali delle sei gare cui verosimilmente prenderà parte possono regalarle la gioia più attesa da qualsiasi atleta? Salvo forse la sprint, format in cui fatica di più data l’importanza della velocità sugli sci stretti e i due soli poligoni presenti, può ambire ad un alloro in tutte le competizioni. Fino ad ora, in carriera, ha raccolto 3 vittorie nelle individuali 15 chilometri e una nella mass start, anche se il format in cui sembra trovarsi meglio è l’inseguimento. Per attaccare le prime piazze, però, sarà fondamentale una prova precisa al poligono, già dalla sprint che di fatto è parte integrante delle pursuit. Entrambe le staffette, invece, partono con possibilità concrete di chiudere tra le migliori 3. 

Per la finanziera di Rasun Anterselva un appuntamento che non si ripresenterà probabilmente mai più. Un’Olimpiade a 27 anni di età, quando il percorso di maturazione sembra finalmente completato e il suo livello di fatto alla pari delle migliori del Mondo. La Corea potrebbe essere terra di conquista, dove far fruttare tanti anni di lavoro e speranze, dagli ori ai Mondiali Juniores fino alla definitiva consacrazione in Coppa del Mondo, passando per esordi non facili nel massimo circuito Ibu. Nelle prossime due settimane, Wierer scriverà le pagine forse più importanti della sua carriera da biathleta professionista. 





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Foto: FISI – Serge Schwan

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