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Speed Skating

Francesca Lollobrigida: “Dalla malattia alle Olimpiadi, sogno la medaglia nella mass start. Quando correvo in strada a Roma e prendevo le multe”

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Francesca Lollobrigida è una delle pretendenti alle medaglie nello speed skating alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. L’azzurra vuole farci sognare nella mass start e prima delle gare ha rilasciato un’intervista a Repubblica.

Francesca parla della sua vita personale e dei suoi inizi:Sono nata a Frascati ma la mia famiglia si è trasferita subito a Roma, sulla Tiburtina, a Casal de’ Pazzi. A Roma ho cominciato con le rotelle al Tre Fontane, poi mi allenavo dietro le macchine per la strada. Dovevo essere concentrata, quando pattini a 60-70 all’ora tra gente che ti suona il clacson. Certo, adesso non lo farei più vedendo le condizioni delle strade di Roma“.

La Lollo, che ha anche una lontana parentela con la celeberrima Gina, parla anche del suo rapporto con i genitori:Mio papà Maurizio è con me tuttora, è il mio allenatore da sempre. Quando pattinava a rotelle ha stabilito più di cinquanta record. E’ lui che guidava l’auto che mi apriva la strada. Una sera un vigile ci ferma e ci fa: “Ao, ma che siete matti?”. E papà rispose dicendo che ero la Campionessa del Mondo. Un’altra volta mi becco una multa per eccesso di velocità: stavo andando a 50 all’ora quando il limite era 30. Sui pattini! Papà ha dovuto buttare via quattro automobili, guidando da Roma alla pista di Baselga di Piné che era a disposizione degli atleti solo il sabato dalle 18.00 alle 20.00 e la domenica. Sempre al volante per 600 chilometri all’andata e al ritorno mentre io facevo i compiti e non potevo certo dargli il cambio. Ho passato anni a studiare in macchina, quella vita da giovane mi piaceva, adesso mi divertirebbe un po’ meno. Senza la mamma avrei smesso, questo è certo: è mia mamma, amica, compagna, maestra di ginnastica, la maestra di pattinaggio“.

Francesca ripercorre anche il momento della sua malattia:Non ero più in grado di fare le scale, altro che il pattinaggio. Avevo preso una mononucleosi che è stata diagnostica troppo tardi. C’è una foto dei Mondiali di rotelle del 2008, fa caldo ma io sono l’unica con la maglietta termica“. Momenti difficili che avrebbero steso chiunque ma non lei: “Quando riaprivo gli occhi c’era lei, mia madre. Lei mi ha dato coraggio ogni giorno, anche quando sono guarita e mi sono fratturata una spalla. Per questo ho aderito alla campagna Grazie di cuore mamma che celebra le madri che aiutano i figli a superare i pregiudizi del nostro mondo. Senza la mia famiglia non sarei arrivata qui“.

Gli obiettivi della laziale per le Olimpiadi sono chiari: “Correrò il 10 febbraio i 3000m, ma sarà sabato 24 febbraio la mia grande chance nella mass start, la gara in cui ho vinto gli Europei, al debutto nel programma olimpico. Vediamo se riusciamo a fregare qualcosa agli olandesi“.





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