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Fed Cup, le convocate dell’Italia ai raggi X. L’esperienza di Sara Errani guida un gruppo giovane contro la Spagna
Dal 10 all’11 febbraio inizierà l’edizione 2018 della Fed Cup, competizione mondiale a squadre del tennis femminile. L’Italia inserita nel Gruppo II, ovvero il tabellone cadetto, punterà al playoff promozione in quello principale sfidando a Chieti la Spagna in un incontro che si presenta decisamente complicato.
Il capitano Tathiana Garbin, costretta anche dalle circostanze, non potrà contare sulla n.1 italiana del momento Camila Giorgi, in rotta di collisione con la Fit per la squalifica di nove mesi comminatale in conseguenza della mancata risposta alla convocazione di Italia-Spagna di un paio di stagioni fa. Va da sé che l’unica giocatrice di esperienza nel gruppo italiano sarà Sara Errani, a guidare le giovani Jasmine Paolini, Deborah Chiesa ed Elisabetta Cocciaretto.
Sarita, reduce da un 2017 orribile culminato nel caso doping, è ripartita dai bassifondi della classifica WTA, cercando di guadagnare più punti possibili. Attualmente n.142 del mondo, la giocatrice nostrana ancora fa fatica a trovare la propria dimensione e le criticità del suo tennis, così poco efficace nel fondamentale della battuta, sono evidenti nei tornei disputati su superfici veloci. Pertanto, il ritorno sulla terra rossa potrebbe essere un toccasana al cospetto però di avversarie che non la disdegnano affatto, vedi Carla Suarez Navarro. Ci sarà dunque da soffrire.
Per quanto concerne le giovani Paolini e Chiesa, il percorso nel circuito WTA è ancora decisamente accidentato. Le difficoltà mostrate nell’essere parte dei tabelloni principali testimoniano tutte le difficoltà di due ragazze giovani, entrambe classe ’96, ancora un po’ acerbe per certi palcoscenici. Per questo, la chiamata della Garbin ha anche il sapore della “scommessa” avendo però, come detto precedentemente, poche alternative. Rispettivamente n.158 e n.179 del mondo, si spera che l’atmosfera della Fed Cup sappia contagiarle e regalarle quelle sensazioni in grado di esaltarne le qualità tennistiche, affrontando però avversarie decisamente più qualificate, nonostante l’assenza di Garbine Muguruza.
A chiosa la 17enne Cocciaretto, salita alla ribalta per aver raggiunto le semifinali degli Australian Open junior di quest’anno. Una convocazione sintomatica del momento vissuto dal movimento delle donne, desideroso di ricostruire delle fondamenta solide ma ancora lontano dall’obiettivo. La classe 2001 vuol essere un elemento di discontinuità che difficilmente vedremo in campo ma voluto dal capitano per consentirle di prendere contatto con una realtà che, forse, nel prossimo futuro la vedrà protagonista.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Stefania Gemma