Ciclismo, Clasica Almeria 2017: spazio agli sprinter? Matteo Trentin cerca la gamba giusta

Week end di gare in Spagna: domani, infatti, si disputerà la Vuelta a Murcia, mentre domenica andrà in scena la Clasica di Almeria. Una corsa che si adatta molto bene ai velocisti, giunta alla sua edizione 33. Andiamo a vedere cosa ci attende.

IL PERCORSO – Poco da segnalare. La maggior parte delle difficoltà altimetriche sono concentrate nei primi 90 chilometri dei 185 previsti e non dovrebbero fare la differenza. Tutta la prima fase di gara condurrà il plotone fino all’alto di Turrillas, posto circa 90 chilometri dopo la partenza. In mezzo alcune salitelle e Gpm che però potrebbero semplicemente facilitare il lavoro dei fuggitivi. Da lì si tornerà verso Almeria in una seconda fase di gara molto facile e che non dovrebbe presentare vento pur essendo a tratti esposta sul mare. Le squadre dei velocisti, dunque, avranno la possibilità di riorganizzarsi e lavorare in vista della volata a Roquetas de Mar.

I NOMI DA SEGUIRE – I due velocisti più accreditati che dovrebbero essere al via sono, molto probabilmente, Caleb Ewan e Matteo Trentin. Unico problema? Entrambi corrono nella stessa squadra, la Mitchelton-Scott. L’australiano, al momento, sembra avere una miglior condizione, anche considerando la rottura della costola ad inizio gennaio che ha costretto Matteo Trentin a qualche giorno di stop. Inoltre, Ewan è uno sprint puro che offre maggiori garanzie di Trentin su una prova del genere, mentre l’italiano ha caratteristiche diverse che lo possono avvantaggiare, ad esempio, nelle classiche. La gara di domenica potrebbe aiutarlo a ritrovare il ritmo gara, anche considerando che ormai manca poco più di un mese alla Milano-Sanremo, il suo primo obiettivo stagionale. Tra gli altri sprinter di livello, il belga Timothy Dupont (Wanty – Groupe Gobert) viene da alcuni discreti piazzamenti all’Etoile di Besseges, mentre il tedesco Rudiger Selig (Bora-Hansgrohe) è sempre insidioso. Tra gli italiani in corsa anche Matteo Pelucchi, compagno di Selig: dovesse trovarsi in gruppo nel finale diventerebbe automaticamente uno dei favoriti.

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Foto: Valerio Origo