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Sci alpino, Olimpiadi PyeongChang 2018: Vincent Kriechmayr sfreccia nella terza prova di discesa. Bene Dominik Paris, più indietro gli altri italiani

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Ultimi ritocchi per i discesisti a PyeongChang 2018. La terza prova della discesa libera si è disputata in condizioni migliori rispetto a ieri, con il meteo che ha concesso una tregua, seppur parziale, rispetto alla giornata di venerdì. Il vento, però, rimane un’incognita importante in vista della gara di domenica (ma le previsioni parlano di un miglioramento), quella che assegnerà le prime medaglie dello sci alpino a queste Olimpiadi Invernali.

Dopo un avvio in condizioni ideali, infatti, sono arrivate folate forti e intermittenti, traversali nella parte centrale, che hanno messo in difficoltà i protagonisti ed inevitabilmente condizionato il risultato della prova. Alla fine il migliore a domare il vento e a chiudere davanti a tutti è stato Vincent Kriechmayr, primo con il tempo di 1’40″76. Un crono interessante per l’austriaco, che si propone così come un atleta da tenere d’occhio in vista della gara. Lo stesso si può dire di Kjetil Jansrud, secondo a 12 centesimi: il norvegese è un “animale da gara”, ma ad onor del vero è stato aiutato dal vento che nella parte alta soffiava alle sue spalle. Dietro di lui, il connazionale Aksel Lund Svindal a 35 centesimi dal miglior tempo: era assente nella gara di Coppa del Mondo due anni fa e di conseguenza ha sfruttato al massimo le prove a disposizione.

I distacchi crescono scorrendo la top ten. Al quarto posto c’è il francese Brice Roger a 56 centesimi, mentre poco più indietro, a +0.61, c’è l’austriaco Max Franz. Il primo degli azzurri è Dominik Paris, sesto a 70 centesimi. Aldilà del tempo è stata una prova positiva per il 28enne, che ha mostrato un’ottima sciata ed una maggiore confidenza rispetto ai due giorni precedenti. Paris è l’unico italiano nei primi dieci: al settimo posto, infatti, troviamo il tedesco Thomas Dressen (+0.75), altro atleta da tenere d’occhio per la gara (ha vinto di recente a Kitzbuehel), davanti a due americani, Jared Goldberg (+0.81) e Bryce Bennett (+0.85). Pari tempo con quest’ultimo, il norvegese Aleksander Aamodt Kilde.

Più indietro gli altri azzurri, ma con sensazioni differenti. Peter Fill ha chiuso la prova con il 12° tempo, con un ritardo di 92 centesimi. Il nativo di Bressanone ha confermato le impressioni delle scorse prove: gli manca qualcosa rispetto agli altri, soprattutto nella parte alta, ma in gara sarà ovviamente diverso. Bene Matteo Marsaglia, 27° a +2.04, in via di ripresa definitiva dopo il virus che lo ha colpito nei giorni scorsi, mentre Emanuele Buzzi è 29° a +2.09 per via di un errore in una curva nel tratto centrale. Christof Innerhofer ha terminato invece molto indietro, in 57esima posizione (+4.29), immediatamente davanti a Riccardo Tonetti, 60° (+4.66). Nente paura, però, perché è stata una scelta volontaria quella di Inner, essendosi letteralmente rialzato nella seconda parte.

Mentre per alcuni è stata una prova competitiva, infatti, altri hanno scelto di concentrarsi su una sola parte di tracciato, quella alta (che ieri non era stata affrontata per via del vento), senza “scoprire” le loro carte. Tra questi anche il principale favorito della vigilia, Beat Feuz. Lo svizzero ha letteralmente mollato nel tratto finale ma fino a quel punto stava volando, interpretando il tracciato in maniera eccellente: nessuno degli altri è poi riuscito a stare vicino agli intermedi dell’elvetico. Ma domani non ci sarà spazio per la tattica e tutti scenderanno a tutta. Il tavolo è apparecchiato con tutti i favoriti: in palio c’è la prima medaglia dello sci alpino a PyeongChang 2018!

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Trovati – Pentaphoto/FISI

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