Pattinaggio Artistico
Pattinaggio artistico, Olimpiadi invernali PyeongChang 2018: i giudici favoriscono i loro connazionali? Uno studio lo dimostra
Quante volte sarà capitato di chiedersi se i giudici del pattinaggio di figura tendono a favorire gli atleti della propria nazione di appartenenza? Un articolo comparso sul sito buzzfeed.com a firma di John Templon e Rosalind Adams sembrerebbe dimostrarlo con delle statistiche accurate, anche se i motivi di ciò non sembrano essere così scontati (clicca qui per l’articolo completo). Ma andiamo con ordine.
Dopo alcuni verdetti che hanno destato scalpore, non ultimi quelli delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014, l’ISU (International Skating Union) ha deciso di eliminare l’anonimato dei giudici, rendendo le notazioni di ciascun membro del pannello giudicante pubblici a partire dall’ottobre del 2016. I giornalisti di BuzzFeed News hanno dunque preso in considerazione le principali gare internazionali tenutesi fino al dicembre 2017 in tutte le quattro specialità del pattinaggio di figura (maschile, femminile, coppie d’artistico e danza), per un totale di 1.600 risultati, al fine di dimostrare che effettivamente i giudici tendono a favorire i propri connazionali.
Secondo i dati raccolti da Templon ed Adams, i giudici tenderebbero ad assegnare in media un vantaggio di 3.4 punti ai pattinatori provenienti dal proprio Paese, con un’incidenza particolarmente alta per i giudici cinesi (4.6 punti), italiani (4.1 punti) e russi (4.0 punti). Tra i grandi Paesi del pattinaggio di figura, sono stati registrati anche 3.5 punti di vantaggio da parte dei giudici canadesi e statunitensi nei confronti dei propri connazionali, mentre i meno favoriti da questo punto di vista sarebbero gli atleti francesi (2.7 punti) e giapponesi (2.4 punti).
I due giornalisti fanno anche notare come ben sedici dei giudici incriminati saranno presenti ai Giochi Olimpici di PyeongChang 2018, compresi tre russi e tre cinesi, ma anche un italiano. Tuttavia, il loro giudizio non è completamente drastico: il vantaggio assegnato dai giudici ai “propri” atleti potrebbe non essere figlio della cattiva fede, ma di una maggiore conoscenza di quegli stessi pattinatori, dei quali hanno potuto apprezzare i progressi sin dalle categorie giovanili, nonché di un maggior apprezzamento di stile, musiche, coreografie ed interpretazioni più vicine al proprio background culturale.
giulio.chinappi@oasport.it
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Foto: ISU Figure Skating