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Olimpiadi PyeongChang 2018: le speranze di medaglia dell’Italia. Il borsino e le percentuali di venerdì 23 febbraio

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Quella di venerdì 23 febbraio sarà la terzultima giornata di gare alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. Andiamo a scoprire il borsino e le speranze di medaglia dell’Italia.

PATTINAGGIO ARTISTICO

Ore 2.00, programma libero femminile

Carolina Kostner dovrà compiere l’impresa più grande della carriera per risalire dal sesto fino al terzo posto, bissando così il bronzo di Sochi 2014. Dando per scontato che la lotta per la vittoria riguarderà le russe Zagitova e Medvedeva, la canadese Kaetlyn Osmond partirà in pole-position per l’ultimo gradino del podio. Sulla pattinatrice della Foglia d’Acero l’altoatesina dovrà recuperare ben 5,72 punti: non sono pochi. In mezzo, inoltre, anche le giapponesi Miyahara e Sakamoto. La portacolori del Bel Paese dovrà rischiare tutto e provare a sfiorare la perfezione. Al tempo stesso dovrà sperare che lo stesso non accada anche per le rivali. A 31 anni, si prospetta una sfida titanica. Ma non impossibile.

Percentuali di medaglia

Carolina Kostner: 25%

BIATHLON

Ore 12.15, staffetta maschile

Sulla carta l’Italia non è da medaglia. Avversarie come Norvegia, Francia e Germania appaiono di gran lunga superiori alla selezione tricolore. Eppure le gare di questa Olimpiade hanno spesso fatto emergere sorprese inaspettate. Il vento potrebbe incidere e rendere decisive le sessioni di tiro al poligono. Come nella gara femminile, l’Italia schiererà subito i propri migliori esponenti, Lukas Hofer e Dominik Windisch, per poi chiudere con Thomas Bormolini e Giuseppe Montello. L’obiettivo evidente sarà quello di inserirsi nelle prime posizioni sin dall’inizio, per poi provare a resistere. Servirà una vera impresa.

Percentuali di medaglia

Italia: 20%

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Foto: Valerio Origo

11 Commenti

1 Commento

  1. Andry84

    23 Febbraio 2018 at 16:34

    Il problema è anche un altro ovvero che nelle discipline nuove, snowboardcross a parte, l’ Italia fa il ruolo di comparsa quando va bene, non si qualifica quando va normale, non esiste quando va male, e in questa nuove discipline ci sono tante nazioni che fanno incetta di medaglie e ci superano nel medagliere.Nello snowboard freestyle si è qualificato il solo Maffei, nello sci freestyle solo 4 nello skicross( e questa è una pecca enorme della federazione, perché in questa specialità l’ Italia dovrebbe essere una nazione faro, non una comparsa).Per questo diventa complicato stare in alto nel medagliere, oltre al calo nello sci di fondo rispetto agli anni 90 per ovvi motivi.Stati Uniti e Canada in primis sono quelli che hanno beneficiato di più dell’ allargamento del programma a discipline acrobatiche facendo incetta di medaglie.

  2. Luca46

    23 Febbraio 2018 at 06:58

    Credo che i tecnici sappiano quello che fanno. Hanno sotto mano la situazione. Il fatto è che la coperta è corta. Se poi pensiamo che all’ultimo poligono ci potevamo giocare pure la vittoria forse la scelta non è stata di per se sbagliata. Il vento poi è stato abbastanza decisivo.

  3. Andry84

    23 Febbraio 2018 at 06:48

    Io credo che il dilemma era se schierare Runggaldier o Gontier: perché se schieri Gontier allora è fondamentale che si cerchi di farle gestire il poligono essendo davanti e con più tranquillità, perché se si trova dietro con la foga di recuperare potrebbe combinare dei grossissimi disastri; è stata una scommessa, si è sperato che Nicole non andasse in penalità e se fosse successo lei ti può dare margine rispetto alla frazione di Runggaldier.Dall’ altro canto è anche vero che Runggaldier in prima frazione può limitare i danni sugli sci e se trova lo 0 al poligono può cambiare con poco distacco che poi può provare a ricucire una fra Wierer e Vittozzi.Io credo che comunque bisognerà lavorare per cominciare a far digerire a Vittozzi la quarta frazione, secondo me deve essere lei la donna del futuro per la chiusura , sperando che magari qualche ragazza giovane possa a breve raggiungere un alto livello per poter aumentare le possibili scelte in staffetta.
    Al contrario la scelta della staffetta maschile è completamente sbagliata, equivale a gettare la spugna prima della partemza, mi sembrava scontata la formazione con Bormolini-Hofer-Montello-Windisch

    • ale sandro

      23 Febbraio 2018 at 11:37

      Olimpiade del biathlon molto particolare con condizioni che in gare di Coppa avrebbero visto delle cancellazioni delle prove stesse. Biathlete con percentuali da 90% e oltre che fanno errori clamorosi al poligono, danno bene l’idea delle difficoltà per chiunque.
      Era comunque una staffetta che , con la stessa composizione e ordine di partenza , ha fatto seconda a Rupholding, quindi si è voluto dare credito a quel risultato, dove anche Gontier e Sanfilippo tennero botta benissimo.
      Ci sta non aver utilizzato Runggaldier , anche fosse al lancio, perché quest’anno non è mai parsa vicina alla stagione scorsa dove fece anche podio mondiale.

      Il problema è che non si è mai riusciti a sostituire adeguatamente Oberhofer, che tra l’altro ha ripreso e fatto pure gli Europei prima dei Giochi.
      Averne tre su quattro a certi livelli , ti permette di rischiare una Gontier che sugli sci sembra sempre più brillante delle restanti, tanto da poter contenere anche gli eventuali (o molto probabili) errori al tiro.
      E’ vero quello che dici , una Vittozzi più sicura in ultima frazione vorrebbe dire tanto, però devi comunque arrivarci a giocartela con le prime rimanendo nel gruppetto che conta.

      Se poi sarà confermato il ritiro di Wierer dopo i mondiali di Anterselva 2020 diventa obbligatorio ritrovare una o più di una, delle atlete già positive durante il quadriennio ai livelli migliori, oltre ad avere una novità che si affermi in fretta tra le più giovani.
      Tutto particolarmente difficile in ogni caso.

  4. faby

    22 Febbraio 2018 at 19:00

    Salve, scrivo per la prima volta. Complimenti, sito straordinario per gli amanti dello sport. Specialmente sotto olimpiadi imperdibile! Biathlon sport altrettanto straordinario, da rimanere incollati alla sedia, non sai mai cosa possa accedere. Oggi dopo il primo poligono della wierer la gara sembrava andata e invece non era andato un bel niente. Una domanda. Condividete la logica delle due migliori atlete schierate nelle prime frazioni? Di biathlon non capisco nulla ma in qualunque altro sport le staffette schierano i migliori alla fine, oppure per lancio e chiusura. Si pensava davvero che la sanfilippo potesse giocarsi la medaglia contro domracheva, dahlmeier, oeberg ecc.? la svezia era lontanissima all’ultimo cambio, poi con la loro atleta migliore per poco non vanno a prendersi l’oro. E domani stessa cosa con gli uomini con.. mah.. oggi avrei visto bene DoroDea ad aprire e superLisa a chiudere. in generale buone olimpiadi, rispettate le previsioni della vigilia secondo cui si aveva parecchie frecce a disposizione, sicuramente piu’ delle ultime due edizioni. Certo l’italia dovrebbe stare sempre nella top 10 di un medagliere olimpico.. speriamo.. ci serve un mezzo miracolo.. complimenti ancora!

    • Federico Militello

      23 Febbraio 2018 at 06:23

      Grazie per i complimenti. Anche io non ho condiviso la scelta del biathlon, purtroppo anche in quella maschile metteranno Hofer e Windisch in prima e seconda…Io avrei messo Vittozzi in seconda e Wierer in quarta.

    • Fabio90

      23 Febbraio 2018 at 10:26

      Non è proprio cosi riguardo la top 10, in quelle invernali per l’Italia è sempre complicato arrivarci..questa olimpiade merita un 7,5 per ora..arrivasse un altro oro sarebbe anche da piu di 8 in pagella!
      Bisogna pensare che nazioni come germania-norvegia-canada-stati uniti-austria-corea del sud-olanda ( le ultime due solo con uno sport..ma ahime è cosi) e che francia e svezia in questo periodo hanno decisamente qualcosa in piu…rimarrebbe un posto..ma quel posto ce lo stiamo giocando SOLO perchè la svizzera è al di sotto delle aspettative altrimenti farebbe parte di quelle certezze da top 10 e sopratutto per la mancanza della russia.
      Quindi la top 10 nelle olimpiadi invernali per noi equivale a olimpiade sensazionale..ma noi dobbiamo giudicarla in base al bottino ottenuto a prescindere dalla posizione..ed il bottino a mio avviso è ottimo ( avremmo potuto vincerne qualcuna in piu come quantita..ma vediamo se riusciamo a raccimolarne almeno altre due)

      • ale sandro

        23 Febbraio 2018 at 12:03

        Però Fabio c’è da precisare una cosa.
        Se si parla di entrare anche nelle prime 5-6 allora sono daccordo con te, per l’Italia non è mai stato facile raggiungere questo risultato, e lo dice appunto la storia dello sport.
        Ma se si parla di entrare nelle dieci , non è proprio così.
        Da quando gli azzurri hanno cominciato a vincere medaglie (l’ oro dello skeleton nel ’48), l’Italia è sempre rimasta nelle dieci, ad eccezione di pochissime edizioni tra cui le ultime due.
        Prima di Vancouver, dal dopoguerra in poi gli azzurri fuori dalle dieci solo in tre edizioni (60-64-80).
        Quindi direi che per noi la top ten è obbiettivo che deve essere sempre ben presente, e possibile da raggiungere, anche in presenza di avversarie forti e in evoluzione.

        Poi è chiaro che situazioni come il quadriennio verso Sochi sono una cosa quasi estrema, e anche qui, sebbene in ripresa , bisognava ancora valutare quanti miglioramenti sono stati fatti.

        Direi ad oggi una buona ripresa rispetto al passato , con diverse punte che hanno fatto grandi cose, qualcosa di importante è andato male (e decisamente mal gestito, ma non per mancati cambi dell’ultima ora che alimentano discorsi da bar sport di quart’ordine, secondo me) , ma in generale si è confermato il buono che c’è stato nel quadriennio.
        Sarà abbastanza per finire nei dieci? Difficile.
        Ancora mancano almeno tre gare , una più da medaglia, altre due da outsider. Vedremo come andrà a finire.

      • faby

        23 Febbraio 2018 at 12:15

        Ciao fabio 90. Non e’ proprio cosi’ quello che sostieni tu. Escludendo quella in corso, negli ultimi 50 anni si sono disputate 13 olimpiadi invernali. L’Italia e’ sempre stata nella top 10 tranne che nel 1980, nel 2010 e nel 2014. Quindi ultime due edizioni a parte siamo presenza fissa della top 10. E’ corretto dire (purtroppo) che per l’Italia sta diventando complicato finire nella top 10, non che lo sia sempre stato. Chiaro, l’asticella si e’ alzata. Nel ’98 con 3 ori si era nella top 10, in seguito sono stati aggiunti tanti eventi che assegnano medaglie e quindi tre ori non bastano piu’. Facciamo il tifo e possiamo farcela!

        • Fabio90

          23 Febbraio 2018 at 14:33

          Su 18 olimpiadi ( cominciando appundo da quando abbiamo vinto la prima medaglia) in 5 siamo stati fuori dalle 10…pero è anche vero che per ben 5 volte siamo stati giusto decimi..io direi che abbiamo vissuto dei meravigliosi anni 90 inizio 2000…poi nelle prime olimpiadi oggettivamente ci si arrivava anche solo con un oro nelle top 10…la realtà è diversa..è che appunto ci sono 9 nazioni quasi sempre piu forte di noi..e altre 2 che ad oggi sembrano avere anche un passo in piu…poi che si possa migliorare o addirittura che per posizione geografica sarebbe lecito aspettarsi di stare al livello di molte di queste 9/11 nazioni è un altro conto e posso essere d’accordo..io infatti prendo sempre come riferimento la francia..oltre alla top 10 voglio battere sempre loro..putroppo dopo questa olimpiadi ci supereranno nel medagliere complessivo delle olimpiadi al 5 posto (247 noi…248 loro)…mentre resistiamo in quello complessivo invernale..dove al momento noi saliamo a 40 e loro a 36.

          • ale sandro

            23 Febbraio 2018 at 16:02

            Chiaro che il contesto era differente in passato.
            Ma non meno complicato , anche perchè molto spesso il gap con le prime della classe in molte discipline, era ancora maggiore rispetto alla situazione attuale, e anche vincere il solo unico oro era una vera impresa.
            Penso sia sempre difficile fare risultati in ogni epoca, e i discorsi che spesso sento o leggo da dirigenti e addetti ai lavori , “prima era più facile , oggi ci son tante nazioni” , mi sembrano sempre una bella scusa per l’incapacità, non dico di ripetere i risultati del passato , ma almeno di rimanere a certi livelli.
            In più di un caso l’Italia è proprio sparita da posizioni di vertice che aveva, e non mi riferisco solo alle discipline invernali.
            Col tempo ci sono anche più titoli in palio, quindi ci sta dover vincere più ori/medaglie per stare nei dieci.
            Ma anche il bottino finale va valutato in questo senso, perchè non ha logica per me a questo punto ritenere , per fare un esempio, questa edizione, più che discreta e in linea con quel che di buono è stato fatto nel quadriennio, migliore a quella fatta a Nagano, se le cose dovessero terminare così.

            Una nazione come l’Italia ha un valore e una storia, tale da dover sempre cercare risultati della spedizione da top ten complessiva, specie se il trend è quasi sempre stato quello.
            Per me aver avuto vent’anni almeno di grandissimi campioni e risultati non può essere considerata un ‘eccezione o un episodio, ma semmai un punto di partenza più avanzato rispetto a chi arriva dopo , o parte dalla seconda terza fascia.
            Per la Francia che ci puoi fare, va così. Noi stiamo facendo meno di loro sia in inverno che in estate, purtroppo era quasi inevitabile accadesse.
            Consolati finalmente con il superamento della dormiente DDR 😀
            E non dimenticare che qualcosina sulla Finlandia abbiamo recuperato, magari sarà utile tra quattro anni 🙂

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