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Ciclismo, Strade Bianche 2018: Peter Sagan sarà l’uomo da battere?

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184 chilometri con partenza e arrivo in quel di Siena, ma soprattutto uno scenario unico. E’ la “classica del Nord più a sud d’Europa”: la Strade Bianche. Sabato 3 marzo si disputerà l’edizione 2018 della corsa, che prevederà come di consueto i caratteristici tratti in sterrato: non solo un contorno, anzi, protagonisti della gara in chiave vittoria finale. Chi non è mai ancora riuscito a portarsi a casa il successo è Peter Sagan: lo slovacco ha colto due piazze d’onore tra 2013 e 2014, poi, invece, è andato più lontano dal possibile colpaccio.

Il tre volte campione del mondo si presenterà però, ancora una volta, al via da favorito. Il capitano della Bora-Hansgrohe, infatti, sarà al via sicuramente con condizioni fisiche discrete (dovrebbe essere almeno all’80%) in preparazione ad uno dei più importanti appuntamenti dell’anno: la Milano-Sanremo (altra corsa tabù per Sagan). Fondamentale sarà digerire bene gli strappi toscani per poter arrivare al meglio sul muro conclusivo, dove lo slovacco potrebbe sicuramente dire la sua.

Solo sei giorni di corsa quest’anno per il campione del mondo, che fino ad ora ha disputato solamente il Tour Down Under in Australia. La gamba giusta sembra essere già arrivata: cinque piazzamenti nella top-5 nella breve corsa a tappe World Tour per Sagan, con una vittoria nel duro arrivo di Uraidla. Ha già dimostrato di poter muoversi al meglio con la strada che saliva: deve lanciare i primi segnali in vista della primavera ai tanti rivali presenti. Da Van Avermaet a Kwiatkowski passando per Gilbert, Colbrelli e Matthews: tutti contro il campione iridato che in questo 2018 sembra poter davvero giocarsi tutte le chance per continuare a riscrivere la storia.

Tanti, ovviamente, gli schemi di corsa favorevoli al campione iridato di Bergen: con gara tattica non ci saranno possibilità di scampo per gli avversari, ma, anche se dovesse aumentare l’andatura, l’uomo più atteso potrebbe rimanere davanti per dare un colpo conclusivo. Anche la squadra, la Bora-Hansgrohe, soprattutto con l’acquisto in inverno di Daniel Oss, sembra aver aumentato il proprio tasso tecnico: il trentino può restare assieme a Sagan fino agli ultimi 10 chilometri per assisterlo in ogni istante.

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