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Artistica

Ginnastica, American Cup 2018 – Morgan Hurd per la vittoria da Campionessa del Mondo, Murakami la sfida. Occhio a O’Keefe e Moors

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Chicago si prepara per ospitare l’American Cup, uno degli appuntamenti più attesi e importanti dell’intera stagione di ginnastica artistica. Dall’Illinois incomincia la Coppa del Mondo all-around con una delle prove più prestigiose del circuito della Polvere di Magnesio, una delle competizioni dal montepremi più elevato e che consegna le vincitrici alla storia.

La grande favorita della vigilia è Morgan Hurd. La Campionessa del Mondo in carica è al debutto assoluto in questa manifestazione: lo scorso anno incominciò la propria carriera da Stoccarda prima di passare a Jesolo e di trionfare a sorpresa nel concorso generale della rassegna iridata sfruttando errori e infortuni altrui. La 16enne di origini cinesi, nota anche perché gareggia con gli occhiali, proverà a fare la differenza soprattutto tra volteggio e trave per mettere in discesa la rotazione al corpo libero. Su questo attrezzo, infatti, Mai Murakami può recuperare tantissimo: la giapponese, Campionessa del Mondo di specialità, è dotata di un esercizio di altissimo livello e questa volta proverà a non sciupare tutto nel giro completo come invece aveva fatto a Montreal quando mancò un podi ormai in tasca.

Grande attesa per Maile O’Keefe, statunitense alla prima gara da senior, ammirata nelle categorie giovanili e in grado di far saltare il banco: potrebbe essere il futuro dell’artistica statunitense che sta attraverso un momento davvero molto complicato a causa della nota vicenda abusi sessuali. Per il podio potrebbero lottare anche la tedesca Ellie Seitz, super specialista alle parallele, e la britannica Kelly Simm anche se partirà nelle retrovie.

Attenzione alla canadese Brooklyn Moors, quinta al corpo libero agli ultimi Mondiali dove ha vinto anche il Premio Eleganza: vorrà sfruttare al meglio questa importante occasione. Difficile invece aspettarsi numeri dalla cinese Yi Mao (ma diamo un occhio a trave e parallele), dalla brasiliana Fabiane Brito e dalla francese Lorette Charpy.

 





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