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F1, Test Barcellona 2018: analisi quinta giornata. Sebastian Vettel impressiona con 168 giri, mentre la Mercedes si nasconde. Primi problemi per Red Bull e McLaren

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Ha preso il via la seconda, ed ultima, settimana dei test pre-stagionali riservati alla Formula Uno di Barcellona. Finalmente team e piloti hanno trovato il vero clima catalano. Addio dunque a pioggia, neve e temperature glaciali. La giornata odierna, infatti, si è disputata sotto un bellissimo sole con la colonnina di Mercurio che si attestava sui 15°. Il lavoro in pista se n’è ovviamente giovato, con molti protagonisti oltre i 100 giri, e diverse informazioni importanti. Dall’altro lato, tuttavia, si segnalano i primi problemi tecnici, taluni (leggasi la McLaren) davvero preoccupanti. Il più veloce e costante è risultato Sebastian Vettel (Ferrari) ma andiamo a conoscere meglio tutti i dettagli di questa giornata.

1:20.396 (con le Medie), questo è il miglior tempo fissato nelle otto ore odierne da Sebastian Vettel che, dopo tante sessioni a singhiozzo, in questo lunedì ha potuto sfruttare la sua SF71H senza alcun problema. Il quattro volte campione del mondo, inoltre, ha totalizzato 168 giri per la bellezza di 749 chilometri, ben oltre due Gran Premi di Spagna. Le note positive in casa Ferrari sono diverse. In primo luogo la nuova vettura ha confermato una ottima solidità. Nessun balbettio nel corso della maratona odierna, in secondo luogo ha stampato il miglior tempo giornaliero (che non è mai un aspetto da sottovalutare) ma, e questo è davvero degno di nota, ha compiuto numerosi long run (con le Medie) mettendo in mostra grande costanza ed un passo davvero interessante. Un lunedì da promozione piena per Vettel e monoposto, vedremo se domani Kimi Raikkonen confermerà il tutto.

Seconda e quarta posizione per la Mercedes. In mattinata Valtteri Bottas si è fermato sull’1:20.596 (Soft) mentre nel pomeriggio Lewis Hamilton non è andato oltre l’1:20.808 (Soft). Dopo una prima settimana dedicata alle gomme Medie (le bassissime temperature le imponevano) i 174 giri di oggi (88 per Bottas, 86 per Hamilton) la scuderia di Brackley li ha trascorsi quasi tutti sulle Soft. I tempi impressionanti di venerdì sono un lontano ricordo e la sensazione è che oggi, come la Ferrari, abbiano pensato solamente a girare con carichi di benzina elevati ed ai long run. La Mercedes non ha il minimo bisogno di forzare e il suo avvicinamento al GP di Australia la vedrà impegnata solamente nel limare i dettagli. Dire che la W09 oggi si sia nascosta è davvero dire poco.

Giornata agrodolce, invece, per la Red Bull. Max Verstappen chiude in terza posizione con un buon 1:20.649 (Medie) ma nel pomeriggio l’olandese si è fermato in curva 1 per un problema alla sua vettura. Il primo e vero problema fatto registrare dalla RB14 che appare dunque leggermente fragile (dopotutto 127 giri li ha completati), ma niente a che vedere con la RB13 che visse l’inizio della stagione come un vero e proprio calvario. La Red Bull ha bisogno di conferme che, nelle sue idee, dovranno arrivare nei prossimi giorni. Una settimana fa Daniel Ricciardo partì volando, da quel momento in avanti, il team di Milton Keynes non ha ma più fatto vedere grandi cose.

Una sorpresa di giornata è assolutamente il francese Pierre Gasly che ha portato la sua Toro Rosso in quinta posizione con il tempo di 1:20.973 (a meno di mezzo secondo da Vettel). La nota stonata, tuttavia sono stati gli appena 57 giri conclusi. Nel pomeriggio, infatti, la scuderia di Faenza non ha praticamente girato e, a quanto pare, ha riscontrato qualche problema alla vettura. Un vero peccato, perchè la crescita della vettura appare incoraggiante e il motore Honda sembra un lontano parente di quello che fino a pochi mesi fa si rompeva in continuazione con la McLaren.

Già, la McLaren. Giornata nera per il team di Woking. Due stop per problemi (pare proprio alla Power Unit) per il belga Stoffel Vandoorne. Solamente 38 giri totalizzati e penultimo tempo in 1:21.946 realizzato, per giunta, con le SuperSoft. Il nuovo motore Renault, dunque, appare meno solido del previsto e fa tornare alla scuderia inglese l’incubo di quanto vissuto nelle ultime annate. Si pensava a ben altra McLaren quest’anno. Se l’inizio è questo, c’è davvero da preoccuparsi. Nuovamente.

Per tutte le altre scuderie giornata con tanti giri e poche prestazioni. La Renault, ad esempio, ha sommato i 91 giri dello spagnolo Carlos Sainz con i 48 del tedesco Nico Hulkenberg, ma i loro tempi sono a circa un secondo dai migliori. La Haas ha piazzato il danese Kevin Magnussen in sesta piazza con 93 tornate all’attivo. Anche nel caso del team americano, tuttavia, c’è molto ancora da lavorare. C’è poco da sorridere, come sempre, in Wlliams e Sauber-Alfa Romeo. Sono stati 125 i giri tra il canadese Lance Stroll e il russo Sergey Sirtkin ma i distacchi sono ancora troppo ampi. Discorso simile per lo svedese Marcus Ericsson che ha centrato la bellezza di 118 giri, ma ha tra le mano una vettura davvero lontana dall’essere definita competitiva.

CLASSIFICA TEMPI QUINTA GIORNATA TEST F1 BARCELLONA 2018

1 Vettel Ferrari   1m20.396s
2 Bottas Mercedes 1m20.596s
3 Verstappen Red Bull 1m20.649s
4 Hamilton Mercedes 1m20.808s
5 Gasly Toro Rosso 1m20.973s
6 Magnussen Haas 1m21.298s
7 Hulkenberg Renault 1m21.432s
8 Sainz Renault 1m21.455s
9 Sirotkin Williams 1m21.588s
10 Perez Force India 1m21.643s
11 Ericsson Sauber 1m21.706s
12 Vandoorne McLaren 1m21.946s
13 Stroll Williams 1m22.937s

 

 





 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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