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Calcio
Confederations Cup: Italia-Spagna, la sfida infinita
Ancora una volta Italia-Spagna. Domani sera si scriverà l’ennesimo capitolo di una rivalità che sta caratterizzando la storia calcistica della nostra nazionale in questi ultimi anni. Dagli Europei del 2008 le Furie Rosse sono diventate un nostro incubo ed ogni volta che incontriamo gli spagnoli per noi sono solo lacrime di delusione. Purtroppo un discorso che non vale solo per la nazionale maggiore, visto che l’ultima ferita al nostro calcio è stata inflitta nella finale dell’Europeo Under21 di quest’anno, quando la selezione iberica ha schiantato nell’ultimo atto della manifestazione continentale gli azzurrini di Mangia con un perentorio 4-2.
Tornando al calcio “dei più grandi”, l’Italia ha segnato solamente un gol nelle ultime tre uscite in rassegne ufficiali (escludiamo l’amichevole vinta 2-1 dagli azzurri a Bari), quello di Antonio Di Natale nel pareggio all’esordio dell’Europeo dello scorso anno. Successivamente la porta di Iker Casillas è rimasta inviolata nel 4-0 della finale e in precedenza nel pareggio senza reti di Euro2008, quando gli azzurri, guidati allora da Roberto Donadoni, furono eliminati solamente dopo i calci di rigore.
Purtroppo la sfida di domani a Fortaleza semba già segnata in partenza, perchè a Prandelli mancherà il giocatore simbolo della sua nazionale, Mario Balotelli, sul quale il nostro ct ha plasmato la squadra, facendolo diventare il perno su cui ruota tutto l’attacco italiano; mentre la Spagna sta benissimo e non ha avuto il minimo problema nel qualificarsi al primo posto del suo girone. Sembra ormai certo come il tecnico italiano voglia riproporre la difesa tre, infoltendo di conseguenza il centrocampo e lanciando dal primo minuto Albero Gilardino. Potrebbe essere la fotocopia dell’Italia vista nella prima sfida con la Spagna nell’Europeo ucraino-polacco, che aveva messo in difficoltà l’armata spagnola, puntando sul contropiede e le accelerazioni improvvise della coppia Di Natale-Cassano.
Fondamentale comunque sarà l’attenzione difensiva, cosa che è mancata completamente nelle prime tre sfide della Confederations Cup. Otto gol subiti sono un dato preoccupante e che deve far riflettere molto, perchè certi errori con i giocolieri spagnoli non possiamo assolutamente permetterceli per non subire un’altra figuraccia. Proprio per questo motivo Prandelli ha deciso di puntare sul reparto migliore del nostro campionato, quello tutto bianconero formato da Barzagli, Bonucci e Chiellini.
Nell’ambiente azzurro c’è comunque grande convinzione dei propri mezzi e c’è la voglia e il desiderio di raggiungere la prima storica finale in Confederations Cup. Ciò traspare anche dalle parole di Claudio Marchisio, intervenuto ieri in conferenza stampa, e che probabilmente sarà uno dei due trequartisti a supporto del Gila: “La Spagna è la più forte. Campione di tutto. Ma partiamo alla pari, non da sconfitti. Un anno fa ci siamo giocati la finale dell’Europeo, ora ci giochiamo la semifinale di questa Confederations Cup. Siamo cresciuti. E ce la giocheremo con grande voglia di farcela. Dobbiamo prendere come riferimento la prima sfida con la Spagna a Euro 2012”
L’Italia è pronta e dove non arriveranno le gambe (la condizione fisica è davvero al limite) servirà il cuore e il coraggio per compiere una grande impresa: battere la squadra più forte del Mondo.
andrea.ziglio@olimpiazzurr.com
foto tratta da uefa.com