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Ciclismo
Giro di Catalogna 2018, il percorso e le 7 tappe ai raggi X. Due arrivi in salita e tante montagne
Lunedì inizierà il Giro di Catalogna, breve corsa a tappe che caratterizzerà tutta la settimana successiva per concludersi domenica. Un’occasione importante per diversi atleti per “scaldare” la gamba in vista della stagione delle Classiche delle Ardenne o dei Grandi Giri, che ormai sono sempre più vicini. Non a caso, atteso un parterre di prima importanza in partenza, con diversi scalatori di altissimo livello, a partire dalla coppia della Movistar formata da Nairo Quintana e Alejandro Valverde, vincitori delle ultime edizioni. Il percorso e tutte le tappe.
Lunedì 19 marzo, prima tappa: Calella › Calella, 152 chilometri
Partenza soft ma non troppo, con partenza e arrivo sul livello del mare. I primi 50 chilometri sono mossi, seguiti da un tratto facile inframezzato dalla salita della Romanya de la Selva, impegnativa anche se non caratterizzata come Gpm. A 26 dall’arrivo inizia il Port de Collsacreu, 8 chilometri con una pendenza media del 2,5%. Vietato farsi ingannare, però, perché gli ultimi chilometri sono impegnativi con pendenze fino al 9% che potrebbero anche creare una certa selezione in gruppo. A seguire discesa e arrivo.
Martedì 20 marzo, seconda tappa: Mataró › Valls, 175 chilometri
Il Port de la Font de Cera 6 chilometri quasi al 5% caratterizza la fase iniziale di tappa e proprio su queste rampe potrebbe nascere la fuga di giornata. Poche asperità fino ai meno 15, dove i corridori incontreranno le prime rampe del Col de Lila, 5 chilometri al 5% che si chiudono, ovviamente, a 10 dall’arrivo, quasi tutti in discesa. Già qui alcuni degli uomini di classifica potrebbero provare la febbre agli avversari diretti.
Mercoledì 21 marzo, terza tappa: Sant Cugat › Vallter 2000, 199 chilometri
Il primo arrivo in salita della corsa. I primi 140 chilometri sono relativamente facili, ma da lì in avanti, di fatto, non ci sarà più respiro. Le due salite di prima categoria Port d’Oix e Port de Rocabruna (entrambe di circa 5,5 km al 6% di media) sono solo il preludio all’ascesa finale, di categoria Especial: 11 chilometri, pendenza media del 7,7% con alcuni tratti nella fase centrale che superano costantemente la doppia cifra. Per resistere servono una buona condizione e delle ottime gambe.
Giovedì 22 marzo, quarta tappa: Llanars › La Molina, 170 chilometri
La seconda tappa di montagna consecutiva. Dopo circa 10 chilometri, spazio alla salita del Coll de la Creueta, un Hors Categorie di oltre 20 chilometri che condurrà il gruppo vicinissimo ai 2000 metri slm, con la vetta posta a 33 dal traguardo. Dopo un tratto in discesa, si sale nuovamente: l’ascesa verso la Molina presenta pendenze quasi sempre sul 7-8% fino ai meno 3. Qui breve discesa, poi un’ultima impennata verso il traguardo. Anche considerando le fatiche del giorno precedente, una tappa durissima.
Venerdì 23 marzo, quinta tappa: Llívia › Vielha Val d’Aran, 212 chilometri
Oltre la durezza si aggiunge anche la distanza, senza dimenticare le fatiche dei giorni precedenti. L’infinito Port d’El Cantò, vetta dopo 84 km di gara, sarà il primo Gpm di giornata, seguito dal Port de la Creu de Perves, che termina a circa 55 chilometri dall’arrivo. Al termine della fisiologica discesa e un tratto in falsopiano, la strada ricomincia a salire, pur senza alcun Gpm ufficiale segnalato. In tutto, una salita di 11 chilometri, pur con pendenze generalmente dolci. I 14 chilometri che la Separano dal traguardo sono interamente in discesa.
Sabato 24 marzo, sesta tappa: Vielha Val d’Aran › Torrefarrera, 194 chilometri
Le maggiori difficoltà con concentrate nei primi chilometri, ma la seconda parte della tappa è molto facile e dovrebbe favorire i velocisti presenti. Il Port D’Ager, un seconda categoria a 70 dal traguardo, è l’ultima asperità di giornata che presenta comunque 3 Gpm. Difficile pensare che qualcuno possa davvero pensare di attaccare con un percorso del genere.
Domenica 25 marzo, settima tappa: Barcellona › Barcellona, 154 chilometri
Frazione conclusiva divisa nettamente in due. La prima parte in linea, senza particolari difficoltà. Gli ultimi 52 chilometri, invece, si sviluppano su un circuito da ripetere otto volte che comprende anche lo strappo di Montjuic, 2 chilometri e mezzo al 5%. L’ultima occasione per ribaltare la classifica.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Valerio Origo