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Formula 1
F1, Mondiale 2018: le 10 scuderie ai Raggi X. Tra ambizioni, speranze ed obiettivi
Manca pochissimo all’inizio del Mondiale 2018 di Formula 1. Sarà un’altra stagione entusiasmante, con la caccia al titolo costruttori della Mercedes e a quello piloti di Lewis Hamilton. Il calendario quest’anno prevede 21 GP, uno in più rispetto al 2017. Diamo quindi uno sguardo alle 10 scuderie che parteciperanno al prossimo Mondiale.
MERCEDES
È per forza di cose la squadra favorita anche quest’anno. Lo hanno dimostrato i test prestagionali, Le Frecce d’Argento si sono nascoste ma è apparso abbastanza evidente che nel 2018 è la W09 la macchina da battere, nata dalla base (e che base) della W08. Le uniche modifiche hanno infatti riguardato l’aerodinamica, con cambiamenti alle fiancate e al retrotreno (deviatori di flusso e alettone). Se la Mercedes è la scuderia da battere, il pilota da battere è Lewis Hamilton, a caccia del quinto titolo con cui eguaglierebbe Fangio. Valtteri Bottas vuole contendergli la vittoria: ci riuscirà?
Mondiali piloti vinti: 6 (1954, 1955, 2014, 2015, 2016, 2017)
Mondiali costruttori vinti: 4 (2014, 2015, 2016, 2017)
Punti di forza: anche quest’anno sarà la power unit, con l’obiettivo già ampiamente dichiarato dei 1000 cavalli. In casa Mercedes dovranno però fare attenzione, perché il limite di tre power unit richiede un delicato compromesso tra prestazione pura e affidabilità.
Punti deboli: quali punti deboli? L’unico, se così si può dire, era il telaio ed infatti le modifiche più importanti sono arrivate proprio in tal senso. Un problema che si manifestava soprattutto sui circuiti più lenti, sui quali Hamilton e Bottas faticavano a far funzionare correttamente le gomme.
FERRARI
Se la Mercedes è favorita per il titolo, la Ferrari lo è per il ruolo di primo sfidante. Anche la Rossa è partita dalla vettura 2017. Quest’anno si è lavorato sui dettagli in maniera quasi maniacale: il muso, l’ala anteriore, addirittura gli specchietti, le prese di raffreddamento sulle fiancate. La novità più importante, però, riguarda l’allungamento del passo, proprio come la Mercedes lo scorso anno, cercando di colmare il gap con i rivali sui circuiti più veloci. Per quanto riguarda la power unit, invece, il progetto previsto è stato accantonato in estate: Mattia Binotto ha optato alla fine per revisionare il motore della scorsa stagione, provando ad incrementarne l’affidabilità, così fondamentale nel 2018 e così decisiva (in negativo) nel 2017. A Sebastian Vettel il compito di guidare la SF71H verso il titolo che manca dal 2007, quando a vincerlo fu Kimi Raikkonen, chiamato per l’ennesima volta a convincere per meritarsi il rinnovo.
Mondiali piloti vinti: 15 (1952, 1953, 1956, 1958, 1961, 1964, 1975, 1977, 1979, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2007)
Mondiali costruttori vinti: 16 (1961, 1964, 1975, 1976, 1977, 1979, 1982, 1983, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2007, 2008)
Punti di forza: sarà ancora una volta il telaio, che lo scorso anno è risultato importantissimo per mettere pressione alla Mercedes. La Ferrari ha, come detto, lavorato sui dettagli, provando ad adottare soluzioni in alcuni casi ancora più estremizzate per provare a colmare la distanza con la Mercedes.
Punti deboli: per forza di cose il motore. Più che punto debole un’incognita. Quest’anno la chiave sarà l’affidabilità e tutti gli interventi sono stati fatti in tal senso. La base di potenza sarà quindi la stessa dell’anno scorso, per poi procedere allo sviluppo nel corso della stagione. Basterà?
RED BULL
È la terza forza, almeno in partenza, ma per molti potrà essere la sorpresa della stagione. Merito del solito lavoro di Adrian Newey, perché la RB14 promette di essere un gioiello dell’aerodinamica. L’ingegnere è partito dalla vettura che tanto bene aveva fatto nella seconda parte di stagione 2017, estremizzando diversi concetti, tra sospensione anteriore, fiancata e retrotreno, molto rastremato. Che questo possa essere la stagione della consacrazione di Daniel Ricciardo e soprattutto Max Verstappen? Ne vedremo delle belle.
Mondiali piloti vinti: 4 (2010, 2011, 2012, 2013)
Mondiali costruttori vinti: 4 (2010, 2011, 2012, 2013)
Punti di forza: l’aerodinamica, ovviamente. Non solo per il disegno iniziale, ma anche stando alle indiscrezioni che vedono l’introduzione di un pacchetto già da Melbourne che dovrebbe portare un incremento delle prestazioni di circa due, tre decimi.
Punti deboli: il motore Renault. È stato il principale punto debole negli ultimi anni e probabilmente lo sarà anche in questa stagione, per quanto i francesi sembrino aver migliorato il loro propulsore. Sarà l’anno della verità: la Red Bull è pronta a cambiare motore a fine 2018.
FORCE INDIA
È da due stagioni consecutivi la quarta forza del campionato ma quest’anno sarà difficile ripetersi. La vettura 2018, la VJM11, non ha convinto particolarmente a Barcellona. In attesa del lavoro di sviluppo, infatti, sembra una semplice evoluzione della vettura dello scorso anno, con qualche ritocco a telaio e aerodinamica, tranne nella parte anteriore, dove è confermato il classico “naso”. Confermati i due piloti Sergio Perez ed Esteban Ocon, che dovranno mettere da parte la loro rivalità se vorranno sviluppare e trarre il meglio dalla vettura.
Mondiali piloti vinti: 0
Mondiali costruttori vinti: 0
Punti di forza: la VJM11 sembra puntare, almeno per il momento, sulla velocità pura, montando un motore Mercedes. La power unit sarà infatti fondamentale in termini di affidabilità e di velocità, per poter stare vicini ai migliori, in qualifica ma anche in gara.
Punti deboli: l’aerodinamica. La VJM11 ha un basso carico ed è questo il principale punto interrogativo in vista della stagione. Lo sviluppo della vettura di fatto non è ancora cominciato e solo a Melbourne ne sapremo di più.
WILLIAMS
Si è aperto un nuovo ciclo in casa Williams. In primis per la scelta dei due piloti, con Sergey Sirotkin che affiancherà il giovane Lance Stroll (con Robert Kubica a fare da terza guida), ma anche per quanto riguarda il progetto. La FW41 volta pagina rispetto al passato, senza puntare più sulla velocità pura ma con un carico aerodinamico più equilibrato, per rendere al meglio anche sui circuiti guidati. Da molti è stata definita un “ibrido” tra Ferrari e Mercedes, scelta che, stando ai test, non sembra aver pagato per il momento.
Mondiali piloti vinti: 7 (1980, 1982, 1987, 1992, 1993, 1996, 1997)
Mondiali costruttori vinti: 9 (1980, 1981, 1986, 1987, 1992, 1993, 1994, 1996, 1997)
Punti di forza: montare un motore Mercedes è senza dubbio un vantaggio, ma bisognerà saperlo sfruttare. L’aerodinamica combina due filosofie diverse e quasi opposte: confine sottile tra idea geniale e flop.
Punti deboli: nei test i punti deboli sono stati la velocità in curva ed un cattivo feeling con le gomme. Aspetti che potrebbero migliorare con lo sviluppo ma è questa l’incognita principale: i giovani Stroll e Sirotkin sapranno aiutare nonostante la poca esperienza?
RENAULT
La RS18 è nata tra i dubbi. Perché ci si aspettava una rivoluzione tecnica che non c’è stata, continuando sulla strada già tracciata negli ultimi anni dopo un 2017 chiuso in crescendo. Nei test, però, la Renault ha mostrato cose interessanti, sebbene qualche zona d’ombra rimane. Niko Hulkenberg e Carlos Sainz, però, sono piloti veloci, affamati e con l’esperienza necessaria per poter dare agli ingegneri le informazioni necessarie per lo sviluppo.
Mondiali piloti vinti: 2 (2005, 2006)
Mondiali costruttori vinti: 2 (2005, 2006)
Punti di forza: difficile individuarne uno sulla vettura, che come detto ha soluzioni tutt’altro che innovative. La forza starà dunque nel box e nell’avere due piloti talentuosi come Hulkenberg e Sainz.
Punti deboli: come per la Red Bull, l’incognita principale è il motore Renault.
TORO ROSSO
Nonostante la STR13 non rappresenti una rivoluzione, la Toro Rosso è la squadra che desta più curiosità in vista di questa stagione. Per la prima volta, la scuderia di Faenza sarà il punto di riferimento di un costruttore, montando in maniera esclusiva il motore Honda. Una power unit che, a dispetto dello scetticismo generale, ha stupito nei test, per velocità ma soprattutto affidabilità. Potrebbe non bastare. Toccherà a Pierre Gasly, su cui la Toro Rosso punta molto, e Brendon Hartley il compito di smentire.
Mondiali piloti vinti: 0
Mondiali costruttori vinti: 0
Punti di forza: la STR13 presenta un carico aerodinamico più elevato rispetto alla vettura 2017, che consentirà di migliorare il comportamento sui circuiti più lenti.
Punti deboli: il motore Honda, per forza di cose. Per quanto il propulsore giapponese sembra migliorato, tanto che la Red Bull ha cominciato a pensarci per il futuro, il passo mostrato nei test non sembra al livello di quello delle rivali.
HAAS
È stata fin qui la rivelazione della pre-stagione. La VF18 si è candidata in maniera importante nella lotta al quarto posto dietro le tre potenze principali. I passi avanti rispetto al 2017 sono stati notevoli, in primis perché la vettura è più equilibrata, con un peso ridotto e meglio distribuito, e sembra comportarsi meglio con le gomme, vero tallone d’Achille lo scorso anno. La collaborazione con la Ferrari sta dando i suoi frutti, visto che da Maranello arriva non solo il motore, ma anche il cambio. Continuità assicurata anche dai due piloti, Romain Grosjean e Kevin Magnussen.
Mondiali piloti vinti: 0
Mondiali costruttori vinti: 0
Punti di forza: proprio la collaborazione con la Ferrari. La Haas, infatti, mostra soluzioni simili a quelle del Cavallino e ciò potrebbe rappresentare un beneficio per entrambe le parti, anche in termini di sviluppo.
Punti deboli: a basse temperature la macchina presenta i soliti problemi con le gomme. Queste condizioni non saranno una costante nel corso della stagione, ma potrebbero comunque presentarsi più volte.
MCLAREN
La partnership con Honda è naufragata ed è il passaggio alla motorizzazione Renault la novità principale della MCL33. Una soluzione con cui la McLaren spera di uscire dal calvario delle ultime stagioni. Potrebbe essere abbastanza per fare dei passi in avanti, non per risolvere definitivamente i problemi e tornare finalmente al top, aldilà delle dichiarazioni della vigilia di Fernando Alonso. Sarà un piacere vedere lui e il suo compagno Stoffel Vandoorne lottare a centro gruppo e non remare sul fondo della griglia.
Mondiali piloti vinti: 12 (1974, 1976, 1984, 1985, 1986, 1988, 1989, 1990, 1991, 1998, 1999, 2008)
Mondiali costruttori vinti: 8 (1974, 1984, 1985, 1988, 1989, 1990, 1991, 1998)
Punti di forza: nei test di Barcellona la McLaren ha mostrato un ottimo comportamento con le gomme. Il degrado è stato controllato e questo ha consentito di valutare bene il passo, in linea con quello di Renault e Haas.
Punti deboli: ancora una volta l’affidabilità, come sempre. Il motore Renault è già andato in fumo più volte nei test, anche se i problemi sono stati dovuti più ad un problema di disegno della monoposto, con l’assenza (poi rimediata) di un’apertura che evitasse il surriscaldamento interno. Aerodinamica da perfezionare in termini di giro secco e prestazione pura.
ALFA ROMEO SAUBER
La suggestione sta tutta lì, nel ritorno del Biscione in Formula 1 dopo 32 anni di assenza. L’Alfa Romeo non sponsorizzerà soltanto la Sauber, ma fornirà anche il motore, di derivazione Ferrari. Per il momento, però, non sembra bastare perché la C37 si è confermata l’ultima forza della griglia nei test pre-stagionali, per quanto il passo in avanti è stato notevole e la distanza dagli altri non sembra incolmabile come in passato. L’altra curiosità sta in Charles Leclerc, pilotino di scuola Ferrari, che affiancherà il confermato Marcus Ericsson.
Mondiali piloti vinti: 0
Mondiali costruttori vinti: 0
Punti di forza: la motorizzazione Ferrari è certamente un’ottima base da cui partire, specie perché la power unit, attraverso Alfa Romeo, prevede le specifiche del 2018.
Punti deboli: la vettura non si è comportata bene con un alto carico di benzina, in simulazione gara. il progetto 2018 è però un’inversione di tendenza netta rispetto a quello dello scorso anno, per cui bisognerà attendere lo sviluppo prima di dare un giudizio definitivo.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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