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Calcio
Sara Gama: “Italia, sei sulla strada giusta. Calcio femminile in evoluzione, serve il professionismo! La Nazionale ai Mondiali?”
Sara Gama è uno dei volti simbolo del calcio femminile in Italia, capitana della nostra Nazionale in piena corsa per la qualificazione ai Mondiali e leader della Juventus che sta dominando il campionato. La 28enne, a cui la Mattel ha dedicato la prima Barbie calciatrice della storia, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport parlando subito dei suoi obiettivi stagionali: “L’obiettivo è vincere scudetto e Coppa Italia. L’anno prossimo penseremo alla Champions: mi è rimasta qui…“.
Il nostro difensore parla della sua passione per il calcio che “è innata. A casa mio preferivano i motori, io passavo le giornate in cortile con i maschi e a 7 anni uno di loro mi disse: “Sei forte, perché non vieni nella mia squadra?”. Non ho più smesso. Sono destra, ho fatto a lungo il terzino sinistro ma ora gioco centrale nella difesa a quattro“.
Il calcio femminile in Italia è in una fase di evoluzione, molte squadre maschili hanno aperto anche un settore in rosa ma bisogna continuare a lavorare su questa strada: “Il calcio femminile è in una fase di evoluzione, aiutata da società come la Juventus che entrano in questo circuito. Giocare qui significa avere le stesse strutture degli uomini. Un’emozione che non credevo di poter vivere in Italia prima della fine della carriera. E’ stato possibile in pochi anni grazie alle nuove norme federali sull’acquisizione del titolo sportivo e l’obbligatorietà dell’under 12. Non in tutti i club è così, ma alla Juve siamo professioniste di fatto. Ci manca la forma, che non è poco: le tutele fanno la differenza. Per esempio non abbiamo uno stipendio ma un rimborso spese, perché siamo dilettanti. Ora bisogna adeguarsi a livello statale, è una situazione che riguarda tutte le atlete. Essendo il calcio così importante in Italia mi auguro di poter fare da apripista. Ben venga che l’anno prossimo arrivino altri club come Milan, Inter e Roma: abbiamo bisogno di alzare il livello per far bene anche fuori dall’Italia“.
Sara ha giocato anche col PSG nel 2015 (perse la Finale di Champions) e spiega come in Francia “sono partiti nel 2000 e sono arrivati al professionismo in 5-6 anni. Sono andata a Parigi per tornare con un bagaglio importante nel mio Paese. Alla Juve vivo la stessa realtà e dal punto di vista calcistico siamo avanti. Il ritardo di circa 15 anni può essere assorbito in poco tempo grazie alla nostra esperienza. Sono l’unica italiana ad aver giocato una finale di Champions, mi auguro che presto ci sia anche un’italiana che la porti a casa…“. Il nostro capitano è nata da mamma triestina e papà congolese ma afferma di non essersi mai scontrata col razzismo: “L’Italia non è un Paese razzista“. Sulla possibile qualificazione ai Mondiali: “L’Italia è competitiva e possiamo giocarcela, ma siamo solo a metà percorso. Però non caricateci anche del peso della mancata qualificazione degli uomini: abbiamo già tanta pressione addosso“.
(foto pagina Facebook Sara Gama)
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