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Olimpiadi Invernali 2026: Italia, è partita la corsa. Tra Milano, Torino e il Veneto: chi la spunterà? Malagò incontra Bach

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La corsa all’organizzazione delle Olimpiadi Invernali 2026 è già lanciata, il 10 settembre 2019 (a Milano) il Cio deciderà quale Paese potrà ospitare la rassegna a cinque cerchi e in Italia c’è grande fermento. Giovanni Malagò procede con i piedi di piombo dopo lo scotto di Roma 2024 ma nell’aria c’è un po’ di ottimismo. Ieri il numero 1 dello sport italiano si è recato a Losanna per parlare con Thomas Bach, Presidente del Cio che ha apprezzato l’interesse del nostro Paese per le Olimpiadi. Molto dipenderà però anche dal nuovo Governo che si dovrà formare nelle prossime settimane.

A questo punto non è in pericolo il sì o il no ai Giochi, come successe nella capitale quando venne eletta Virginia Raggi, ma quale città candidare. La situazione complicata a Torino (manifestazione di interesse da parte del sindaco Appendino spedita a Losanna, ma con annessa spaccatura in seno al Movimento 5 Stelle) sembra favorire Milano, anche se il sindaco Giuseppe Sala è comunque cauto come riporta la Gazzetta dello Sport: “Penso che Milano abbia le carte in regola ma non farà nulla senza un governo e il suo appoggio“.

La candidatura congiunta tra Milano e Torino sembra essere sfumata. Il Veneto si fa avanti tramite il governatore Luca Zaia (andrà scelta però una città precisa). Avversarie dell’Italia? La Svizzera con Sion (referendum il 10 giugno) e la Svezia con Stoccolma, il 31 marzo si registreranno anche gli interessi di Austria e Giappone (Sapporo ha poche speranze, sarebbe la terza edizione consecutiva in Asia).

 





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