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Ciclismo

Gand-Wevelgem 2018: Peter Sagan firma la tripletta davanti a Elia Viviani!

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E sono tre! Peter Sagan si è imposto nell’edizione numero 80 della Gand-Wevelgem, storica classica del Nord che si svolge per gran parte nelle Fiandre, dopo i successi del 2013 e del 2016. Tra le corse del pavé è la più adatta per i velocisti, ma non per questo meno impegnativa o spettacolare: lo slovacco della Bora-Hansgrohe ha regolato allo sprint un gruppetto ristretto, selezionato nell’ultimo passaggio sul Kemmelberg.

La fuga di giornata ha faticato a partire e solo dopo una trentina di chilometri si sono avvantaggiati sei uomini: l’italiano Filippo Ganna (UAE-Team Emirates), il portoghese José Gonçalves (Katusha-Alpecin), gli olandesi Brian van Goethem e Jan-Willem Van Schip (Roompot) e i belgi Frederik Frison (Lotto-Soudal) e Jimmy Duquennoy (Veranclassic). Per una ventina di chilometri, dopo che il gruppetto si era avvantaggiato, il gruppo è sempre rimasto a tiro, fino a desistere e concedere oltre 10′ di vantaggio agli attaccanti. Da sottolineare una prima ora quasi ai 50 di media, molto impegnativa per tutti i corridori in gruppo. Il lavoro delle squadre dei velocisti ha stabilizzato il distacco, ma una volta arrivati attorno agli ultimi 100 chilometri una netta accelerazione nel plotone ha riportato il divario sui 4’30”, senza però che da dietro avessero l’intenzione di andare a riassorbirli così presto.

La corsa, come prevedibile, si è accesa sul Kemmelberg, muro in pavé storico di questa corsa. Nonostante qualche frazionamento, però, il gruppo è rimasto compatto, così come la composizione della fuga anche considerando gli oltre 70 chilometri di distanza dalla conclusione. Altro momento chiave sulle Plugstreets, strade sterrate (ma in ottime condizioni) ed esposte al vento, dove diversi corridori hanno fatto fatica dato il forcing della Bmc, che però una volta terminati questi settori non ha proseguito nella sua azione pancia a terra. Sfruttando questi momenti, Kuznetsov, Vermote, Wallays e Kirsch hanno contrattaccato e si sono riportati sui fuggitivi in vista del secondo ed ultimo passaggio su Baneberg e Kemmelberg (da un altro versante ma sempre impegnativo). Qui, anche in gruppo si è creata la selezione definitiva e davanti sono rimasti una ventina di corridori, considerando anche alcuni dei superstiti della fuga.

Ad una trentina di secondi, anche un altro gruppo simile: se davanti sono rimasti oltre gli specialisti del Nord i vari Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), Arnaud Démare (Groupama-Fdj), Jens Debusschere (Lotto Soudal), Michael Matthews (Sunweb), Elia Viviani (Quick-Step Floors), Matteo Trentin (Mitchelton-Scott) e Sacha Modolo (EF Drapac) tra i più pericolosi in volata, dietro invece inseguivano Alexander Kristoff (UAE Emirates), John Degenkolb (Trek-Segafredo) e Dylan Groenewegen (LottoNL-Jumbo) tra i velocisti, oltre un Gianni Moscon (Team Sky) penalizzato da un contatto proprio nei primi metri del Kemmelberg che l’ha fatto cadere contro le transenne. Con il passare dei chilometri, l’azione degli inseguitori si è affievolita e il distacco da 20” si è impennato fino a superare il minuto.

Negli ultimi chilometri Philippe Gilbert si è sacrificato per Elia Viviani. Solo negli ultimi due chilometri alcuni corridori hanno provato a scattare, ma nessuno ha fatto la differenza. Sagan è stato il primo a lanciare la volata dalla sinistra della carreggiata, mentre Arnaud Démare ci ha provato da destra assieme ad Elia Viviani. Il veronese, purtroppo, è rimasto leggermente chiuso proprio quando è partito Sagan ed è stato costretto a rimontare: nonostante un ottimo spunto con cui ha saltato il francese, Elia non è riuscito a chiudere il gap con Sagan, che era troppo più avanti. Il tre volte Campione del Mondo in carica, dunque, ha messo nel palmares anche la terza Gand-Wevelgem, proprio davanti ad un delusissimo Viviani, che ha battuto il pugno contro il manubrio a più riprese prima di scoppiare a piangere dopo l’arrivo per la delusione. Terza piazza, invece, per Démare. Christophe Laporte (Cofidis) ha chiuso quarto davanti a Jens Debusschere. Tra i 10 anche Matteo Trentin, settimo e assoluto protagonista per tutta la corsa.

 





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Pier Colombo

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