Ciclismo
Giro delle Fiandre 2018, il percorso e i 18 muri ai raggi X
Domenica, giorno di Pasqua, si correrà la seconda Classica Monumento della stagione: il Giro delle Fiandre 2018. Saranno 267 i chilometri che porteranno i corridori da Anversa fino ad Oudenaarde, sul percorso ormai classico che ha caratterizzato la corsa negli ultimi anni, con l’Oude Kwaremont e il Paterberg come asperità decisive in rapida successione negli ultimi 20 chilometri. Non mancheranno certo i celebri muri delle Fiandre (18 in tutto) o i settori di pavé tanto cari ai corridori che proprio sulle pietre riescono ad esaltarsi. Una corsa massacrante, ricca di settori tecnici come di tratti leggendari: dal Muur fino al Koppenberg, per una tradizione che si ripeterà per la 102esima volta.
Il percorso
La prima fase di gara è piuttosto agevole e caratterizzata solo da un paio di tratti di pavé pianeggianti che però non dovrebbero creare particolari problemi al gruppo, salvo eventuali problemi meccanici o altre situazioni particolari. Dopo 115 chilometri la prima asperità, l’Oude Kwaremont. Oltre due chilometri massacranti (la pendenza media è del 4% solo perché in diversi tratti spiana) e con fondo molto disconnesso che ritroveremo più volte nel corso della giornata. La pendenza massima è dell’11%, ma la vera differenza la fa il pavé. Nei successivi 50 chilometri altri sette muri, che potrebbero anche creare una prima scrematura in gruppo, soprattutto perché i corridori li affronteranno in rapida successione e senza avere l’opportunità di recuperare le tante energie spese, fisiche e mentali. L’ultimo della serie sarà il Muro di Geraardsbergen, un vero e proprio passaggio leggendario della corsa: pendenza media del 9% su 750 metri di lunghezza, punte al 20. Dalla vetta mancheranno 96 chilometri all’arrivo. Dopo questa prima girandola di pavé e salite, la corsa si tranquillizzerà, con soli due muri (Pottelberg e Kanarieberg, tra i meno 70 e i meno 80) fino al chilometro 200.
Qui comincerà il vero Fiandre. Si doppia l’Oude Kwaremont, falsopiano, discesa e subito Paterberg: un vero e proprio muro, 360 metri con una pendenza media superiore del 12,6%, massime superiori al 20. Queste due asperità torneranno, più avanti. Il Koppenberg è posto a 45 dalla conclusione: strada stretta, pietre aggressive e una strettoia in cui sarà importantissimo trovarsi nella testa del gruppo per non rimanere attardati. A seguire nessun respiro con Steenbeekdries e Taaienberg che potrebbe essere un buon trampolino di lancio a 36 dall’arrivo. Anche questi due muri, come tutti quelli del finale di corsa, sono caratterizzati dal pavé.
In questa fase gli atleti rimasti al comando potrebbero provare a tirare il fiato, con il solo Kruisberg (di per sé comunque impegnativo) tra i meno 36 e i meno 16, dove però potrebbe nascere l’attacco decisivo, anche su asfalto: le squadre a questo punto potrebbero essere già molto ridotte e i capitani trovarsi ad affrontare un vero e proprio testa a testa, in base allo sviluppo tattico della gara nei chilometri precedenti. Nonostante questo, però, le strade strette e la necessità di rilanciare continuamente terrà gli atleti in tensione per l’accoppiata Oude Kwaremont-Paterberg, decisiva con quest’ultimo muro a 12 chilometri dall’arrivo. Il finale è pianeggiante, con un lunghissimo rettilineo che deciderà le sorti della gara.
L’altimetria
I muri (numero, nome, chilometro di gara)
1 Oude-Kwaremont 121
2 Kortekeer 132
3 Edelarberg 137
4 Wolvenberg 142
5 Leberg 151
6 Berendries 155
7 Tenbosse 160
8 Muur-Kapelmuur 170
9 Pottelberg 189
10 Kanarieberg 195
11 Oude-Kwaremont 211
12 Paterberg 214
13 Koppenberg 221
14 Steenbeekdries 226
15 Taaienberg 229
16 Kruisberg (Oudestraat) 240
17 Oude-Kwaremont 250
18 Paterberg 253
I settori di pavé (numero, nome, chilometro di gara)
1 Lippenhovestraat 87
2 Paddestraat 89
3 Holleweg 142
4 Haaghoek 148
5 Mariaborrestraat 225
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gianluca.santo@oasport.it