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Tennis: Deborah Chiesa, una crescita troppo lenta dopo la vittoria in Fed Cup

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La vittoria in Fed Cup contro la Spagna aveva dato all’Italia non solo la possibilità di giocare i playoff per tornare nel World Group, ma anche la consapevolezza di aver trovato una giocatrice su cui provare a costruire il futuro. A Chieti si era messa in luce Deborah Chiesa, che aveva regalato la vittoria alla squadra azzurra con il successo al tiebreak del terzo set contro la spagnola Arrabuarrena.

Un risultato che sembrava il preludio ad una possibile esplosione della 21enne trentina, che, invece, ha continuato a restare nel circuito ITF con risultati altalenanti e soprattutto con una classifica ancora troppo bassa. In questo momento Deborah è al numero 177 del ranking WTA, tre posizioni sotto il suo miglior piazzamento in carriera. Davvero troppo poco per una giocatrice che ha mostrato di avere un ottimo potenziale nelle sue apparizioni in maglia azzurra.

Deborah ha giocato le qualificazioni al torneo di San Pietroburgo, perdendo nel turno decisivo, ma da quel momento solo tornei del circuito ITF e solo poche vittorie. L’obiettivo è quello di provare a migliorare la classifica in attesa dei tornei sulla terra rossa, superficie dove ha dimostrato di saper giocare bene.

 

 

 

La situazione comunque non è assolutamente radiosa, perché il settore del tennis femminile italiano si conferma in grande crisi. Camila Giorgi non è ancora riuscita a fare quel definitivo salto di qualità e il rischio è che mai questo passo venga fatto; Sara Errani sta provando a venir fuori da stagioni deludenti e non è semplice; mentre le giovani continuano a faticare. Sia Chiesa sia Jasmine Paolini (altra azzurra di Fed Cup) non si vedono quasi mai nei tornei del circuito WTA e non è certo un bel segnale per il futuro azzurro.

 





 

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