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Giro delle Fiandre 2018, qualche chance anche per i velocisti resistenti. Da Colbrelli a Kristoff

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Dal 2012, anno in cui il percorso del Giro delle Fiandre è stato cambiato, e gli ultimi chilometri sono caratterizzati da Oude Kwaremont e Paterberg, la volata più numerosa si è vista nel 2014: ad imporsi Fabian Cancellara davanti a Greg Van Avermaet, Sep Vanmarcke e Stijn Vandenberg. Quattro specialisti delle Classiche del Nord e delle pietre, che si erano avvantaggiati in precedenza. È difficile, dunque, parlare di velocisti quando si discute della Ronde Van Vlaanderen e dei suoi favoriti. Ciò non toglie, però, che in caso di gara bloccata possa anche arrivare un gruppo più numeroso (nell’ordine delle 15 unità magari) e che diversi uomini veloci siano in grado di resistere ai vari muri del Belgio e al loro pavé.

Alla prossima edizione del Fiandre saranno diversi i corridori veloci impegnati, anche se non possono essere definitivi dei veri e propri velocisti. A partire dal norvegese Alexander Kristoff, che ha già vinto questa corsa in passato nel suo anno di grazia attaccando in compagnia di Niki Terpstra e quasi staccandolo sul Paterberg. Difficile vederlo nuovamente in queste vesti, ma in caso di una corsa chiusa e di rimessa lui può provare a non perdere le ruote del gruppo buono, facendo leva sulla sua resistenza ed eventualmente sulla volata. Sembra più difficile, al momento, vedere davanti corridori come Arnaud Démare e John Degenkolb: entrambi hanno faticato in questa prima fase delle Classiche del Nord e potrebbero trovare terreno più adatto alle loro caratteristiche tra poco più di una settimana alla Parigi-Roubaix.

Anche l’Italia, in caso di volata ristretta, può contare su due atleti interessanti come Sonny Colbrelli e Sacha Modolo. Il bresciano della Bahrain-Merida, però, non sembra essere in condizione e nelle ultime gare ha sofferto molto rispetto alle attese. Meno adatto alle pietre, forse, ma sempre presente Modolo. Lo scorso anno l’atleta della EF Drapac si è scoperto potenziale outsider in queste corse e in questo 2018 può provare a raccogliere buoni risultati. Difficile vederlo scattare negli ultimi muri, ma ha il potenziale per rimanere nel gruppetto degli inseguitori che dovrebbe andare a formarsi: in caso di studio da parte di eventuali fuggitivi potrebbe rientrare in corsa, anche per la vittoria.

Oltre a loro, non possiamo non citare anche Peter Sagan. Il campione del mondo della Bora-Hansgrohe ha probabilmente il miglior spunto veloce, ma è molto più probabile vederlo all’attacco nelle fasi precedenti piuttosto che allo sprint. Anche in quella situazione di corsa, comunque, partirebbe come uomo da battere.





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Foto: Pier COlombo

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