Formula 1
F1, GP Bahrein 2018: Ferrari sulle ali dell’entusiasmo. Ora sviluppo cruciale per giocarsi il titolo
Usando un gergo tennistico si potrebbe dire che la Ferrari in Australia abbia “rubato il servizio” alla Mercedes. Per quale motivo si può usare un termine simile? Semplicemente perché sembrava tutto apparecchiato per una facile vittoria, se non doppietta, delle “Frecce d’argento”. Invece, dopo l’incidente di Valtteri Bottas nel corso delle qualifiche, i piani della scuderia di Brackley si sono complicati. La super pole position di Lewis Hamilton, poi, è stata vanificata dall’ottima strategia della scuderia di Maranello che ha permesso a Sebastian Vettel di centrare una vittoria importante quanto insperata sotto diversi punti di vista. Proprio per questo si può dire che la “Rossa” abbia piazzato subito un break in avvio di Mondiale. Hamilton, è inutile girarci attorno, pensava di dominare all’Albert Park in lungo ed in largo, ma il gap tra le due vetture in gara è apparso molto più esile di quanto ci si potesse aspettare.
Una iniezione di fiducia non di poco conto per la Ferrari che conquista subito punti pesanti in ottica titolo nonostante la nuova SF71H sia ancora ben lontana dal suo massimo potenziale e con uno sviluppo che appare più graduale e controllato rispetto a dodici mesi fa. L’edizione 2017, infatti, pronti via, era immediatamente la macchina da battere, mentre la Mercedes seppe cambiare marcia, senza più voltarsi indietro, solamente in concomitanza con il Gran Premio del Canada di giugno. La scacchiera, dunque, è pronta per le mosse delle due scuderie, cercando di capire chi saprà commettere meno errori.
La scuderia emiliana, quindi, dovrà fare particolare attenzione a come gestire gli sviluppi della nuova SF71H. Il passaggio dal passo corto a quello lungo, inoltre, complicherà leggermente i piani, costringendo tecnici ed ingegneri a mosse accurate e regolari per portare la monoposto di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen al proprio massimo potenziale. La sensazione, tuttavia, è che la Mercedes sia ancora davanti, specialmente per quanto riguarda la qualifica. La potenza della Power Unit tedesca è ancora impareggiabile, ma nel corso delle gare il distacco si riduce, e non di poco. Se il team di Maranello sarà in grado di trovare qualche decimo nelle aree nelle quali può ancora migliorare, la caccia al quinto titolo per Vettel sarà meno complicata.
Dove, dunque, dovranno intervenire in casa Ferrari? In primo luogo a livello di motore. Il nuovo propulsore dovrà essere performante e costante e dovrà tenere maggiormente testa ai rivali nel corso del sabato. In una categoria nella quale è sempre più complicato sorpassare, partire dalla pole position rischia di divenire fondamentale. In secondo luogo la vettura dovrà essere in grado di risultare competitiva su tutti i tipi di tracciato. Nella passata annata la “Rossa”, con il passo corto, seppe vincere in tutte le occasioni corse su tracciati lenti (come la doppietta di Montecarlo). In questo 2018, quindi, il salto di qualità andrà completato nei tracciati veloci, ricordandosi la “scoppola” subita a Monza, circuito da altissime velocità per eccellenza.
Sarà ancora una volta un Mondiale che si deciderà nei garage? Le probabilità sono elevate ma, come sempre, la differenza la faranno i piloti. Un anno fa a Sakhir vinse proprio Vettel dopo una gara impeccabile. In caso di conferma sarebbe una doppietta iniziale che regalerebbe enorme fiducia ed euforia nel team. Un doppio break che potrebbe davvero incidere, nell’ottica del Mondiale. Chi saprà gestire meglio l’appuntamento?
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alessandro.passanti@oasport.it
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