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Giro delle Fiandre 2018: Niki Terpstra riporta la Ronde in Olanda e completa la doppietta con la Roubaix

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Gioia per la Quick-Step Floors, gioia per Niki Terpstra: il Giro delle Fiandre 2018 parla olandese, con il secondo successo in una Monumento della sua carriera. Ma è anche il successo del Belgio e della sua squadra simbolo, che ha vinto anche grazie alla superiorità numerica, con Terpstra che si è lanciato in un lungo assolo a 25 chilometri dalla conclusione, riprendendo gli attaccanti che si erano avvantaggiati in precedenza per involarsi verso la vittoria.

Nelle prime fasi di corsa, tanta bagarre per centrare la fuga. Dopo oltre un’ora di attacchi e contrattacchi, in cui c’è stato poco da segnalare specialmente per quanto riguarda i big, anche se Sep Vanmarcke è stato coinvolto in un paio di cadute senza gravi conseguenze. Ad avvantaggiarsi sono stati in undici: Ivan Garcia Cortina (Bahain – Merida), Pascal Eenkhoorn (Lotto NL – Jumbo), Aime De Gendt (Sport Vlaanderen – Baloise), Ryan Gibbons (Dimension Data), Filippo Ganna (UAE Team Emirates), Michael Goolaerts (Verandas Willems – Crelan), Dimitri Peyskens (WB Aqua Protect Veranclassic), Marco Haller (Katusha – Alpecin), Pim Ligthart (Roompot – Nederlandse Loterij) e Jimmy Turgis (Cofidis). Il gruppo, considerata l’importanza della corsa, non si è fatto sorprendere e dopo una prima fase ad elastico ha stabilizzato il divario sui 5′ rispetto a questi attaccanti in vista dell’attacco dei muri.

La prima sessione di salite, dal primo passaggio sull’Oude Kwaremont e a seguire altri sei muri precedenti gli ultimi 100 chilometri di corsa, è passata senza particolari intoppi, anche se il plotone ha subito iniziato a recuperare terreno sugli attaccanti, probabilmente affaticati anche dai tanti attacchi della prima ora di corsa. Il primo vero momento critico è arrivato poco prima del Kapelmuur. Ad un centinaio di chilometri dall’arrivo una brutta caduta ha spezzato il gruppo: tra i corridori coinvolti anche il campione belga Oliver Naesen (AG2R La Mondiale), che ha perso diverso tempo assieme ad altri corridori. Davanti, ovviamente, il plotone ha accelerato in vista del Muur, dove però non è successo quasi nulla. Una volta scollinati, però, il gruppo ha rischiato di spezzarsi, salvo poi tornare compatto ormai a poche decine di secondi dai fuggitivi. 

Questo ha favorito anche alcuni attacchi, che hanno visto propositivi anche corridori di spessore come Alexander Kristoff (UAE Emirates) e Philippe Gilbert, che però non hanno trovato fortuna. Sono riusciti a prendere vantaggio, invece, Tom Devriendt (Wanty – Groupe Gobert), Pieter Weening (Roompot – Nederlandse Loterij), Jos Van Emden (LottoNL-Jumbo) e Mads Pedersen (Trek-Segafredo), che si sono riportati sui fuggitivi. Sul muro successivo, il Kanarieberg, sono rimasti davanti solo Garcia Cortina e Devriendt, che in breve hanno visto crescere il loro vantaggio dai 20” ad oltre un minuto e mezzo, complice anche un rilassamento nel gruppo principale.

Anche il secondo passaggio sull’Oude Kwaremont, seguito subito dopo dal primo assaggio del Paterberg, non ha prodotto scossoni, anche se il gruppo dei migliori è andato via via assottigliandosi. In vista del Koppenberg sui primi sono rientrati ancora Pedersen, Magnus Cort Nielsen (Astana), Dylan Van Baarle (Team Sky) e Sebastian Langeveld (EF-Drapac). Sullo storico muro delle Fiandre, prima accelerata anche tra i big: Niki Terpstra (Quick-Step Floors) ha alzato l’andatura, saggiando le risposte degli avversari. Tra i più reattivi Tiesj Benoot (Lotto Soudal), Greg Van Avermaet (BMC), Peter Sagan (Bora-hansgrohe), Wout Van Aert (Vérandas Willems-Crelan), Sep Vanmarcke (EF-Drapac) e tra i suoi compagni Philippe Gilbert. Bene anche Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), Gianni Moscon (Team Sky) e Matteo Trentin (Mitchelton-Scott). Davanti, nel contempo, si sono avvantaggiati Van Baarle, Pedersen e Langeveld.

Stesso copione anche sul Taaienberg, ma con Van Avermaet nel ruolo dell’attaccante, o meglio di colui che ha accelerato, pur senza fare la differenza in una corsa in cui i valori tra i big sono sembrati molto simili. Superata un’altra asperità, rotta sul Kruisberg e accelerazione di Sonny Colbrelli sul tratto in pavé, che però ha sortito solamente l’effetto di allungare il gruppo senza consentirgli di prendere margine. Finito il muro vero e proprio, scatto di Michal Kwiatkowski (Team Sky) cui hanno risposto Sagan, Stybar e Nibali. Proprio lo Squalo, sfruttando un rallentamento, ha attaccato a sua volta, seguito da Terpstra, già in evidenza nelle fasi precedenti di corsa. Complice la maggiore attitudine a queste corse, l’olandese è riuscito a staccare Nibali a circa 25 chilometri dal traguardo, lanciandosi all’inseguimento di Van Baarle, Pedersen e Langeveld, sempre davanti.

L’aggancio è stato completato proprio all’ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont, con il passista della Quick-Step Floors che si è portato sotto e ha affiancato e superato i fuggitivi, vincendo definitivamente la resistenza di Pedersen, l’ultimo a mollare, nella seconda parte della salita, quella più agevole dal punto di vista delle pendenze. Nel gruppo, o quello che ne era rimasto, ha allungato Benoot, ma anche lui è riuscito solamente a creare selezione senza staccare i diretti concorrenti. Sempre al coperto, Peter Sagan ha provato un primo affondo una volta terminata la salita ma Gilbert e Van Aert si sono portati sulla sua ruota, neutralizzandone il tentativo mentre Terpstra prendeva un margine superiore ai 30” sui diretti avversari di giornata.

L’estremo tentativo di Sagan è arrivato in cima al Paterberg, ultimo muro di giornata. Proprio in vista dello scollinamento lo slovacco ha staccato tutti gli altri membri del gruppetto dei big, portandosi all’inseguimento di Terpstra e Pedersen, ancora intercalato tra l’olandese e il gruppo. L’azione di Sagan, però, si è spenta dopo pochi chilometri e ha rinunciato all’inseguimento venendo riassorbito da coloro che aveva staccato in precedenza, con un ritardo sempre nell’ordine dei 30-40” da Terpstra. Dopo la Roubaix del 2014, dunque, Niki ha messo nel palmares anche la seconda Classica Monumento della carriera, riportando la Ronde in Olanda 32 anni dopo il successo di Adrie van der Poel nel 1986. In questa primavera, Terpstra si era concesso anche il lusso della vittoria all’E3 di Harelbeke, al termine di una lunghissima fuga, semplice preambolo del successo odierno, dal valore sicuramente maggiore.

Ad una decina di secondi dal vincitore, seconda posizione per Pedersen, 22enne di ottime prospettive e che oggi ha dimostrato di poter valere i grandi nelle Classiche delle Pietre. Gilbert, partito nel finale, ha preceduto in una volata a due Michael Valgren (Astana), completando la giornata trionfale della Quick-Step Floors. Greg Van Avermaet ha regolato il gruppo nella volata per la quinta posizione davanti a Sagan, anche oggi tra i delusi di giornata.





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Foto: © Quick-Step Floors Cycling Team / Getty Images Read

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