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Ciclismo
Liegi-Bastogne-Liegi 2018: Michal Kwiatkowski per dare un senso ad una primavera sottotono
Una Tirreno-Adriatico super sembrava far presagire ad un’altra primavera meravigliosa, invece per Michal Kwiaktowski questa prima parte di stagione sarà assolutamente da dimenticare al più presto. Dopo la Corsa dei due Mari, vinta davanti a Damiano Caruso, il polacco del Team Sky si è lanciato verso le Classiche: difendeva il titolo alla Milano-Sanremo e nella passata stagione aveva davvero convinto anche nelle Ardenne (secondo all’Amstel Gold Race e settimo alla Freccia Vallone). Fino ad ora il bilancio è davvero negativo.
Neanche una top-10: l’undicesimo posto alla Sanremo è stata la migliore performance, poi, tra il test al Giro delle Fiandre (solo ventottesimo) e l’accoppiata Amstel-Freccia solo delusioni. L’ultima chance per salvare questa prima parte di 2018 si presenta domenica: va in scena la quarta Classica Monumento della stagione, la Liegi-Bastogne-Liegi. Lo scorso anno alla Doyenne l’ex campione del mondo giunse in terza piazza: sullo strappo di Ans fu anticipato solo dai super favoriti Daniel Martin ed Alejandro Valverde.
Il percorso, soprattutto se non affrontato a velocità altissime, è sicuramente favorevole al capitano del Team Sky: le tante côtes si faranno sicuramente sentire nelle gambe, ma il polacco potrebbe giocare le sue carte sull’ascesa finale di Ans. “La Liegi ha il percorso più duro delle tre delle Ardenne e adoro il suo arrivo, ho fallito un paio di volte e voglio davvero colmare questa lacuna nel mio palmares. La condizione è buona ma non eccezionale, ma penso ancora di poter ancora ottenere buoni risultati” le parole del polacco alla vigilia.
Da sfruttare ci sarà sicuramente anche il gioco di squadra e la rivalità tra Julian Alaphilippe ed Alejandro Valverde, che si marcheranno sicuramente a uomo. Il Team Sky potrà attaccare sin da lontano con i vari Geraint Thomas, Wout Poels e Sergio Henao, per poi poter stare al fianco del proprio capitano nelle fasi finali di gara.
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gianluca.bruno@oasport.it
Foto: Pier Colombo