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Tennis, Fed Cup 2018: l’Italia si è arresa alla superiorità del Belgio. Ma non è tutto da buttare

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Il passivo è stato pesante ma il risultato giusto, perché il Belgio ha meritato ed è al momento superiore alle azzurre. Ingiusto, invece, criticare questa Italia. Perché le ragazze di Tathiana Garbin ce l’hanno messa tutta, soprattutto Sara Errani, come sempre generosa. Non è bastato: l’Italia, a meno di rivoluzioni tutt’altro che improbabili nel format della Fed Cup, rimarrà nel World Group II.

Il pronostico era già dalla parte delle belghe ed era obiettivamente difficile ottenere la promozione. Certo, il 4-0 finale fa rumore ma rispecchia tutte le mancanze della squadra azzurra. La protagonista del Valletta Cambiaso è stata Elise Mertens, numero 17 del mondo, una classifica che oggi le tenniste italiane possono guardare soltanto da lontano. Avere almeno una rappresentante nella parte alta del ranking, in grado di giocarsela ogni settimana con le migliori, è requisito fondamentale man mano che il livello della competizione si alza: il meglio che l’Italia può offrire in questo momento è proprio la Errani, numero 91. Sempre in contumacia di Camila Giorgi, 59 del mondo ma non convocabile per motivi oramai ben noti.

Proprio Sara è mancata in questo weekend. Le speranze dell’Italia passavano inevitabilmente da una sua vittoria nel primo singolare, contro Alison Van Uytvanck, sulla carta la più “debole” delle due belghe, ma pur sempre più avanti in classifica (numero 50). Sarita non ce l’ha fatta, e così le è toccato iniziare l’ultima giornata con la pressione di dover vincere a tutti i costi contro Mertens. Ci ha provato, ha lottato, ma ha dovuto piegarsi quando la sua rivale ha deciso che bastava così, che era giunto il momento di chiudere la contesa. Il cuore, quello che ha consentito a Errani di fare la differenza contro la già ostica Spagna, da solo non basta più a questo livello.

Ma la due giorni di Genova è tutt’altro che da buttare. Soltanto un anno fa le azzurre erano costrette a giocarsi la permanenza nel Gruppo Mondiale II contro Cina Taipei; oggi sono riuscite a giocarsela, aldilà del punteggio, con il Belgio. Jasmine Paolini è stata in grado di fare partita pari, sebbene per un solo set, contro la Mertens. Non è molto, ma è già qualcosa, perché la toscana ha vinto soltanto la scorsa settimana il suo primo match a livello WTA. Quello che ancora manca a Deborah Chiesa, già decisiva contro la Spagna. Due ragazze giovani, due giovani talenti da aspettare e coltivare, perché l’Italia nel prossimo futuro dovrà per forza di cose contare su di loro.

Un aiuto per tornare nel Gruppo Mondiale potrebbe nel frattempo arrivare dall’ITF. In estate verrà votata la riforma che dovrebbe portare all’allargamento del World Group a 16 squadre. Un cambiamento che porterebbe l’Italia, attualmente nel World Group II, alla promozione diretta. Non sarà una promozione sul campo, ma sarebbe in ogni caso un aiuto per rilanciare il tennis femminile azzurro che, seppure a fatica, sta provando a ripartire.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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